I gusti musicali? Li decide la società. Secondo una ricerca, le interazioni interpersonali influenzano il mercato culturale: tendiamo a preferire ciò che piace alla gente e imitiamo gli altri in ciò che riguarda le scelte di film e musica.
I Black Eyed Peas. Quanto del loro successo nasce dalla moda e da un processo imitativo? |
Download in laboratorio. Che i gusti musicali siano un fattore enormemente influenzato dalla società (e dalle stesse case discografiche) è cosa nota. Nessuno fino ad ora aveva pensato però di dare una dimostrazione scientifica alle mode e ai gusti collettivi. Ci ha pensato Matthew Salganik della Columbia University (New York) che ha preso a campione 14.000 persone a cui era stato chiesto di ascoltare da un sito internet - ed eventualmente scaricare - una serie di canzoni di band pressoché sconosciute. I partecipanti alla ricerca erano divisi in due gruppi: solo gli appartenenti a uno dei due potevano però conoscere il numero di download totalizzato fino a quel momento da ogni canzone. Curiosamente le persone che avevano accesso a questo dato tendevano a valutare con un punteggio mediamente più alto proprio i pezzi più scaricati.
Piove sul bagnato. A decretare il successo sarebbe quindi il successo stesso. Ma come ha inizio questo “circolo virtuoso”? Per caso, si direbbe. I ricercatori hanno provato a suddividere il gruppo che vedeva il numero di download in otto “micro-società”, in ognuna delle quali i partecipanti potevano conoscere solo le scelte dei membri del proprio gruppo. Il risultato? Ogni micro-società aveva la sua hit, spesso posizionata a livelli ben più bassi negli altri sottogruppi.
Va' dove ti porta la massa. Insomma, nessun segreto nascosto tra le note, nessun misterioso appeal legato a un suono piuttosto che a un altro: solo un semplice fenomeno imitativo che, in fondo, si presenta ovunque, nelle società contemporanee: dalla moda al cinema, dalla televisione agli acquisti al supermercato.
(Notizia aggiornata al 13 febbraio 2006)