Succede all'improvviso, nelle conversazioni di lavoro, dopo un complimento o quando l'attenzione ricade improvvisamente su di noi. Ma perché l'imbarazzo ci tinge le guance di rosso? Come mai arrossiamo proprio quando vorremmo passare inosservati? Perché non riusciamo a controllare questa reazione (come si forza una risata, o un broncio)?
La maschera di sangue. Fisiologicamente, arrossiamo quando l'adrenalina fa allargare i capillari che trasportano il sangue alla pelle. Alcuni scienziati riconducono questa reazione a un meccanismo di "attacco o fuga": in circostanze in cui vorremmo scappare o metterci sulla difensiva, finiamo per "indossare" il nostro imbarazzo direttamente sul volto. Ma questo non basta a spiegare un meccanismo tanto diffuso, quanto poco conosciuto.
per carità, Cambia discorso! Per Ray Crozier, psicologo esperto di timidezza, arrossire è un modo per veicolare un messaggio, più o meno consciamente: è quella situazione in cui ci troviamo, per esempio, quando un amico insiste nel voler raccontare ad altri come la pensiamo su un tema, nel momento meno opportuno per farlo. Ma si arrossisce anche per rabbia, dolore o mortificazione; o quando siamo interessati a o disgustati da una persona, ma vorremmo nasconderlo.
Senza uscita. Se il rossore è un compagno costante, e arriva nelle situazioni sociali meno opportune, può diventare motivo di disagio (l'eritrofobia è la paura morbosa di arrossire) o creare spiacevoli circoli viziosi: spesso chi arrossisce in modo vistoso sviluppa il timore di arrossire in determinate situazioni, e finisce per cascarci ancora più spesso.
Un taglio al rossore. Chi accusa questo problema può affrontarlo con la psicoterapia, con esercizi di respirazione o con l'ipnosi. Ci sono anche controverse procedure chirurgiche che prevedono il taglio dei nervi che causano la dilatazione dei vasi sanguigni del viso, ma i rischi sono di gran lunga superiori ai benefici.
Campioni di empatia. La migliore soluzione è accettare il rossore come un segnale di grande sensibilità. Uno studio dell'università della California, Berkeley ha dimostrato che chi arrossisce facilmente è anche più incline alla generosità. E forse ha maggiore consapevolezza dei propri sentimenti: i bambini infatti arrossiscono meno frequentemente, forse perché ancora lontani da certi "tabù" sociali.