La preparazione sembra quella di un gioco di prestigio, ma è il recente esperimento sulle illusioni dei sensi condotto al laboratorio di ricerca Crossmodal dell'università di Oxford da Charles Michel, ricercatore e cuoco, sullo spunto di un'idea di Charles Spence, psicologo sperimentale e direttore del laboratorio.
Principale strumento del test è stata una lingua finta di gomma rosa, dello stesso tipo di quelle che gli illusionisti si legano in bocca per eseguire alcuni trucchi. Per lo svolgimento sono poi bastati una scatola di cartone con due fessure, una per far inserire la lingua (vera) ai volontari, l'altra per quella di gomma e uno specchio, indispensabile per dare ai volontari una visione almeno parziale di ciò che doveva succedere. Altri strumenti per la sollecitazione sensoriale erano: cotton fioc, puntatori laser, forbici (su Perception la ricerca completa The Butcher's Tongue Illusion).
La procedura era semplice e ripetitiva. Michel ha passato il cotton fioc umido prima su entrambe le lingue, affiancate attraverso le fessure del cartone; poi l'ha passato solamente sulla lingua finta: il 40% dei partecipanti ha dichiarato di aver avuto l'impressione (la sensazione) che fosse toccata la propria.
Stessa cosa col raggio laser - anche se puntato solo sulla falsa appendice. Addirittura, le finte sforbiciate hanno suscitato grida e risate tra i partecipanti, che hanno ritirato in fretta la loro lingua dalla fessura.
L'esperimento prende spunto da un precedente illustre, un test eseguito qualche anno fa sugli arti, una mano vera e una di gomma, che riusciva in modo simile a ingannare il cervello: qui la descrizione e il video Mano di gomma. Replicare quell'esperimento con la lingua, che a differenza delle mani è un organo nascosto e abituato solo a certi stimoli, secondo Spence aggiunge informazioni su come il cervello combina i diversi input indotti dai nostri sensi per creare ciò che chiamiamo percezione.
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