La capacità di vedere figure e paesaggi tridimensionali rappresentati in un disegno o in un’immagine è tipicamente umana. Ma a che età impariamo a vedere nelle linee tracciate su un foglio un oggetto a tre dimensioni? Prestissimo, secondo i risultati di un recente studio già a quattro mesi siamo capaci di interpretare la prospettiva. Per determinarlo Sarah Shuwairi dell’Università di New York ha usato gli “oggetti impossibili”, ossia rappresentazioni tridimensionali di oggetti irrealizzabili proprio perché assurdi da un punto di vista prospettico. La ricercatrice ha preso a campione 30 bambini e li ha posti di fronte a immagini di oggetti impossibili alternate a oggetti possibili, che riproducevano oggetti reali. In questo modo ha scoperto che i piccoli guardano per più tempo gli oggetti irreali, segno che – come gli adulti – tentano senza riuscirci di decifrarne il senso. La scoperta, secondo Shuwairi, fa luce sugli importanti meccanismi, a quanto pare molto precoci, che ci permettono di decifrare l’aspetto della realtà che ci circonda e di attribuirne un senso.
Nella foto: la "scala impossibile" resa celebre dallo psichiatra britannico Lionel Penrose. Questo oggetto impossibile è stato citato in un famoso quadro dall’artista olandese Maurits Cornelis Escher (clicca sull'immagine per vedere il quadro)