Volete sapere la verità, tutta la verità dal vostro interlocutore? Chiedetegli di mandarvi un SMS. Lo rivela un recente studio condotto presso l'Università del Michigan secondo il quale le persone sono molto più propense ad essere sincere e rivelare informazioni personali quando scrivono piuttosto che durante un colloquio.
«È un risultato soprendente» spiega Fred Conrad, psicologo cognitivo responsabile dello studio. «Eravamo convinti che le persone fossero molto più riservate nella comunicazione scritta, perchè crea un ricordo visivo molto chiaro del messaggio che si sta inviando».
E invece sembra che la tendenza sia esattamente contraria: comporre un messaggio lascia il tempo di pensare, di ponderare le parole e di dare risposte molto più accurate alle domande senza bisogno di mascherare o edulcorare la realtà.
Onesti in 150 caratteri
Conrad e i suoi colleghi hanno analizzato il comportamento di 600 utilizzatori di iPhone facendo loro domande personali che richidevano una risposta precisa. Per esempio quanti drink avevano bevuto nell'ultima settimana o quante ore di esercizio fisico avevano fatto nell'ultimo mese.
Le domande sono state somministrate nei modi e nelle situazioni più diverse: durante colloqui individuali e di gruppo, per SMS, sono state poste da una voce elettronica o mentre i partecipanti al test stavano facendo altro.
Ne è emerso che le persone sono molto più propense ad arrivare al punto senza tanti giri di parole quando comunicano via messaggio.
Lo studio di Conrad, a prima vista astratto e senza implicazioni pratiche, apre in realtà la strada a numerosi approfondimenti sulla rivoluzione degli schemi di comunicazione favorita dalle nuove tecnologie. Allenate le dita quindi: al prossimo colloquio di lavoro potrebbro chiedervi di messaggiare il vostro intervistatore.
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