I supereroi vincono sempre. È il premio per essere bravi e buoni? Certo che... no! È tutta una questione di sociologia, invece. Ad affermarlo sono i ricercatori del National Council for Scientific and Technical Research di Buenos Aires (Argentina) che hanno studiato i legami sociali che uniscono i personaggi dei fumetti Marvel. Scoprendo che una vittoria dei cattivi contro i buoni sarebbe di fatto impossibile per via della struttura sociale descritta nelle storie. Prendendo a campione 6.486 personaggi che compaiono in 12.942 numeri, gli studiosi hanno disegnato una mappa sociale del mondo Marvel e dei rapporti tra i suoi abitanti. Dall'analisi ne è emersa una struttura decisamente superficiale e, naturalmente, ben poco realistica. Solo una piccola parte dei personaggi, infatti, può contare su legami solidi e stabili. I "cattivi" sono in genere relegati ai margini di questa fumettosa società e non possono contare su questi legami (fondamentali, anche nel mondo reale, per qualunque azione, comprese quelle criminali): «Perfino i più cattivi tra gli anti-eroi del mondo Marvel», spiega il coordinatore dello studio, Pablo Gleiser, «giocano sempre un ruolo marginale all'interno della rete sociale». E personaggi così non sono capaci di "vincere", neanche per gioco.