Qual è il modo migliore per smascherare i bugiardi? Lasciate perdere il linguaggio del corpo, il fatto che il messaggio sia convincente o che l'aspetto di chi parla sia più o meno innocente: secondo un team di ricercatori olandesi bisogna concentrarsi solo sui dettagli di quanto viene raccontato. «Chi dice la verità è in grado di descrivere i particolari di ciò che gli è capitato, ricordandoli se li deve ripetere; chi invece mente può solo inventarseli, aumentando il rischio di venire scoperto perché li dimentica più facilmente e quindi cade in contraddizione», spiega Bruno Verschuere, coordinatore dello studio pubblicato su Nature Human Behaviour.
Il linguaggio del corpo non basta. Dall'attentato dell'11 settembre, gli addetti alla sicurezza sono stati addestrati a riconoscere almeno 92 segnali di vario tipo per smascherare un bugiardo: «Non ha senso, è un compito impossibile», afferma Verschuere. «Non si possono analizzare tutti quei segnali in poco tempo».
Un'altra tecnica che si usa spesso per distinguere i bugiardi dagli onesti è osservare il linguaggio del corpo (ad esempio la frequenza del battito di ciglia o il fatto che chi mente imiti inconsciamente i movimenti del suo interlocutore), ma secondo gli autori il segreto è concentrarsi su quanto viene detto.
Colpevoli o innocenti? Per arrivare a queste conclusioni, gli studiosi hanno condotto diversi esperimenti: in uno hanno diviso un gruppo di studenti in due sottogruppi, innocenti e colpevoli. I colpevoli hanno dovuto rubare un esame da un armadietto, mentre gli innocenti hanno passato mezz'ora nel campus universitario. In seguito, entrambi i gruppi hanno dovuto dire di aver passato mezz'ora in giro per il campus.
Un altro esperimento ha coinvolto invece quasi 1500 persone, alle quali è stato chiesto di valutare l'accuratezza e l'onestà di frasi scritte ingannevoli, trascrizioni e interviste video.
Fai attenzione ai dettagli del racconto. A una prima impressione, i partecipanti agli esperimenti hanno avuto difficoltà a distinguere i bugiardi dagli onesti, ma quando è stato chiesto loro di basarsi soltanto sulla quantità di dettagli forniti nella storia (riguardo il luogo, le persone, il tempo), li hanno smascherati molto più facilmente: chi mentiva li aveva dovuti inventare, cadendo più facilmente in contraddizione; chi diceva la verità, invece, poteva tranquillamente raccontare quanto ricordava con facilità, senza timore di sbagliarsi.