Quando pensiamo al concetto di paternità ci riferiamo generalmente a un padre biologico o adottivo: difficilmente pensiamo a famiglie in cui il padre cresce diversi figli nati da relazioni extraconiugali della moglie. In altri contesti le cose vanno diversamente: in una ricerca pubblicata su Science Advances, l'antropologa Brooke Scelza (UCLA, Università della California e Los Angeles), spiega come per le tribù di pastori nomadi Ovahimba, della Namibia, la nascita di figli al di fuori della coppia sia perfettamente normale, tanto da avere un sistema di norme sociali che ne regolano il funzionamento.
moralità relativa. Per la società occidentale (e non solo) è difficile da accettare: i figli nati fuori dal matrimonio sono da sempre frutto di infedeltà nascoste, e il padre è visto come il soggetto ferito. Ma «quando i ricercatori studiano un comportamento umano non devono pensare a cosa è "corretto" o "morale"», afferma Scelza. Per gli Ovahimba, ad esempio, l'attività sessuale al di fuori del matrimonio è una pratica comune, e non stigmatizzata: il tasso di paternità extraconiugale (in inglese extra-pair paternity, EPP, ovvero la percentuale di figli nati al di fuori del matrimonio) nelle famiglie di queste tribù nomadi è del 48%, decisamente maggiore del range 1%-10% che si riteneva fosse lo standard per la razza umana.
Libertà di "tradire". «Gli Ovahimba credono molto nell'importanza della paternità sociale», spiega Scelza: «per loro, un figlio è tuo quando è nato da tua moglie, a prescindere da chi è il padre.» Contrariamente a quello che succede, ad esempio, nelle società islamiche, in cui l'adulterio della donna è punito gravemente, nella società Himba è ben visto (anche) dal marito.
Eterogeneità. Questa ricerca evidenzia l'importanza di includere diversi gruppi etnici e culturali negli studi antropologici, come dimostra il caso della paternità extraconiugale, anche se molto specifico. Perché, per esempio, «i tassi di paternità extraconiugale possono essere molto diversi tra una popolazione e l'altra», spiega Brenna Henn, studiosa di genetica delle popolazioni e coautrice della ricerca: «nei Paesi Bassi e in altre comunità europee, ad esempio, il tasso di paternità extraconiugale è davvero basso, e va dall'1% al 6%».