Le ragazze cresciute da madri single "incappano" in una gravidanza molto più spesso delle coetanee che vivono in una famiglia normale e a ranghi completi.
L'abbandono paterno viene "letto" dalle figlie come segno di inaffidabilità del maschio. |
I papà, relegati al ruolo di comprimari dalla figura della mamma, adesso si riprendono la scena. Bruce J. Ellis, psicologo dell'University of Canterbury, in Nuova Zelanda, ha infatti scoperto che le ragazze che crescono senza il padre manifestano una precoce attività sessuale e corrono più rischi di restare incinte. Lo studio, condotto su 242 giovani statunitensi e 520 neozelandesi di età compresa fra i 5 e i 18 anni, prevedeva annuali “interviste” di controllo alle ragazze e alle loro madri. Ellis ha così scoperto che negli Stati Uniti è la sola assenza del padre a determinare la precocità sessuale delle adolescenti e il conseguente rischio di restare incinte, mentre in Nuova Zelanda giocano un ruolo anche altri fattori “corollari”.
Madri instabili, figlie in ansia. In entrambi i Paesi, le ragazze cresciute da madri single “incappano” in una gravidanza molto più spesso delle coetanee che vivono in una famiglia normale e a ranghi completi. La frequenza è 8 volte superiore quando l'abbandono paterno avviene prima dei 5 anni e 3 volte maggiore quando capita tra i 6 e i 13 anni.
Ellis ha ipotizzato due teorie per spiegare questa precocità sessuale. Da un lato la “partecipazione” alla vita sentimentalmente instabile delle madri. Dall'altro l'elaborazione dell'abbandono paterno come segno di inaffidabilità del maschio, il timore di non riprodursi e la conseguente “ansia” di riuscirci. Questa disistìma porterebbe anche a privilegiare la scelta di relazioni brevi.
(Notizia aggiornata al 13 agosto 2003)