Nessuno si entusiasma al tanfo di sudore, di piedi o di urina. Ma chi volta la testa prima degli altri, ossia chi ha un senso del disgusto più spiccato, ha più probabilmente simpatie politiche di destra, pare. Lo sostiene una ricerca dell'Università di Stoccolma e del Collegio Svedese di Studi Avanzati indirizzata - più che a sottolineare divisioni politiche - a indagare le radici biologiche del disgusto, una delle risposte fisiologiche più antiche agli stimoli ambientali.
Non li conosco, li temo. Per i ricercatori un forte senso del disgusto potrebbe in parte celare una tendenza alla discriminazione sociale: tra i nostri primitivi antenati, la diffidenza verso l'altro era una forma di difesa da eventuali patogeni portati da gruppi estranei alla propria cerchia familiare. «Pensiamo che le attitudini autoritarie possano essere, almeno in parte, radicate nella biologia», afferma Jonas Olofsson, uno dei ricercatori. Tuttavia non si tratta di posizioni immutabili: «Anche se il disgusto è un'emozione primitiva intimamente connessa alla nostra sopravvivenza biologica, può comunque essere alterata».
Domande scomode. In passato altre ricerche avevano fatto emergere il legame tra l'avversione per immagini disgustose e preferenze politiche di destra. Questa volta gli scienziati hanno voluto verificare se lo stesso valesse per scenari collegati soltanto agli odori.
Hanno reclutato online 750 partecipanti che hanno sottoposto a tre diversi esperimenti.
I volontari hanno dovuto rispondere a questionari sul loro grado di liberalismo fiscale, sociale e morale e a test sulla loro avversione per i patogeni (delineando con voti in scala da 1 a 7 quanto fossero disgustati da frasi come: "essere seduti di fianco a una persona che ha piaghe rosse sulle braccia").
Hanno poi dovuto valutare il proprio livello di disgusto di fronte ad affermazioni in tema di odori corporei ("sei seduto di fianco a un amico quando ti accorgi che ti puzzano molto i piedi") e la propria simpatia verso frasi connotate in senso autoritario ("alla nostra nazione serve un leader forte per distruggere le correnti radicali e immorali prevalenti nella società"). Infine, un gruppo di partecipanti ha dovuto rispondere a una serie di domande che testavano il sostegno ai principali candidati delle elezioni USA 2016, inclusi Hillary Clinton e Donald Trump.
Un debole indicatore. I risultati hanno evidenziato un legame tra visioni politiche autoritarie e forte repulsione per gli odori corporei. La relazione è sottile: circa il 10% della variabilità delle percezioni in fatto di autoritarismo è connesso al senso di disgusto in fatto di odori.
Anche il 2% delle simpatie per Donald Trump sembra legato a quanto gli intervistati fossero disgustati dalle puzze descritte.
Non è quindi possibile affidarsi a questo parametro per capire il partito che una persona sceglierà. Tuttavia, la relazione tra disgusto per gli odori e autoritarismo è più forte di quella tra disgusto per gli odori e avversione per i patogeni.
Siamo migliori di così. La ricerca sembra confermare studi passati che trovavano un legame tra forte sensibilità a stimoli disgustosi e intolleranza a gruppi di classe sociale inferiore. «Il pregiudizio si serve del disgusto perché le persone esterne al proprio gruppo portano malattie non familiari»... Ma per quanto radicato e antico possa essere, sempre di pregiudizio si tratta.