Psicologia

Nessuno è buon giudice in causa propria

Come e perché è difficiel esprimere un giudizio obiettivo sulle proprie capacità.

Nessuno è buon giudice in causa propria
Come e perché è difficiel esprimere un giudizio obiettivo sulle proprie capacità.

'Permesso, sto perdendo l'aereo'. Un'immagine tratta da uno spot girato all'aereoporto internazionale di Los Angeles. Sareste in grado di fare altrettanto?
"Permesso, sto perdendo l'aereo". Un'immagine tratta da uno spot girato all'aereoporto internazionale di Los Angeles. Sareste in grado di fare altrettanto?

Che ciascuno di noi sia inadeguato a esprimere un giudizio accurato e imparziale su se stesso è un principio valido da secoli, sancito dal buon senso e testimoniato da numerosi adagi popolari. Ora un gruppo di psicologi americani ha ritenuto imprescindibile verificarlo scientificamente. Ha così confermato che nessuno è un buon giudice nel valutare i propri talenti e confrontarli con quelli degli altri. In particolare sembra che i giudizi sbagliati siano di solito legati alla percezione della difficoltà di un compito.
Chi e perché sbaglia. I ricercatori guidati da Katherine Burson hanno verificato che l'inadeguatezza a esprimere tali giudizi è comune a tutti, bravi e meno bravi. Quando il compito sembra difficile (nel caso dell'esperimento si trattava di giochi logici e mnemonici), i migliori sottostimano il loro livello. Nel caso di compiti semplici, i meno bravi sovrastimano le loro capacità. In entrambi i casi, i pronostici sono sbagliati.
I giudizi relativi alla propria abilità rivestono un ruolo importante. Non ultima per esempio la scelta di una pista per chi sta imparando a sciare o una gita in montagna per chi è fuori allenamento. Sovrastimare le proprie capacità può portare a un senso di frustrazione. Sottostimarle, invece, porta il rischio di perdere un'occasione.

(Notizia aggiornata al 1 giugno 2004)

1 giugno 2004
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