Il concetto di "bello" è molto soggettivo ma anche molto diverso tra uomini e donne. Ma così diverso che nei due sessi è associato all'attività cerebrale di due aree differenti. (24 febbraio 2009)
Se con la vostra metà non riuscite mai a trovare un accordo sul colore delle pareti o sul rivestimento del divano, non prendetevela: è questione di evoluzione. Il senso del bello cambia infatti tra uomini e donne. A confermarlo non ci sono solo gli studi comportamentali, ma anche una recente ricerca effettuata sul cervello dal un team internazionale di scienziati. Camilo J. Cela-Conde dell’Università delle Isole Baleari e i suoi colleghi sono infatti riusciti a dimostrare che la vista di opere d’arte, di paesaggi piacevoli e, più in generale, di "cose belle" attiva, in maschi e femmine, zone diverse del cervello. La magnetoencefalografia, un esame che permette di rilevare l’attività elettrica delle sinapsi, ha rivelato che mentre nelle donne la vista di immagini "belle" attiva entrambe le aree parietali, nell’uomo accende solo il lato destro della corteccia.
Secondo i ricercatori questa differenza è una conseguenza dell’evoluzione e risale all’era in cui uomini e scimmie iniziarono a differenziarsi.