Cambiare sesso, data di nascita o residenza, insomma fare finta di essere chi non si è… Dove è più possibile che nella realtà virtuale? Eppure secondo un gruppo di psicologi - che hanno studiato il comportamento di alcuni volontari durante un gioco ambientato nella realtà virtuale – ci sono delle norme sociali che non vengono comunque sovvertite nemmeno nel cyber spazio. Sono quelle che regolano il nostro comportamento di fronte agli altri, quel bagaglio di gesti che appartengono alla comunicazione non verbale e che cambia in particolar modo da uomo a donna.
Le donne normalmente sono, infatti, portate a parlare in modo più ravvicinato e a guardare negli occhi durante la conversazione, mentre gli uomini distolgono lo sguardo con più frequenza dall’interlocutore.
Una cosa che succede anche nella realtà virtuale, quando qualcuno si avvicina troppo a un maschio “atavar” (così si chiamano i personaggi del gioco Second Life analizzato dai ricercatori) il giocatore che lo comanda muove il personaggio leggermente verso destra o verso sinistra, facendogli in qualche modo distogliere lo “sguardo”.
«Le interazioni sociali nella realtà virtuale - afferma Nick Yee della Stanford University che ha guidato la ricerca - sono governate dalle stesse norme che regolano le interazioni sociali del mondo reale».
Foto: © UVa Computer Museum - University of Virginia