I cervelli "giovani" hanno un modo tutto loro di smaltire i ricordi di esperienze paurose, diverso da quello degli adulti: lo afferma una ricerca australiana. Succede a tutti: ci spaventiamo, ma poi con il tempo superiamo la paura. Questo meccanismo si chiama "estinzione" e avviene grazie all'amigdala, un'area cerebrale coinvolta nei processi emotivi. Due ricercatori della University of the New South Wales (Sidney) hanno indotto l'estinzione su un gruppo di ratti, alcuni giovanissimi, altri adulti. Dopo averli esercitati ad associare a un particolare suono una lieve scossa elettrica, li hanno abituati a sentire lo stesso suono volta non seguito dalla scossa. L'esperimento è stato quindi ripetuto dopo aver temporaneamente disattivato - mediante anestesia - l'amigdala degli animali: in questa fase solo i ratti adulti sono stati in grado di estinguere la paura. È quindi probabile che, crescendo, maturino altre aree capaci di smaltire la paura. I traumi potrebbero, ad esempio, essere "nascosti" dietro altri ricordi pur senza sparire del tutto. Le paure vissute da giovanissimi, invece, verrebbero digerite solo dall'amigdala: è ancora presto per dire se questo implica la possibilità fisiologica che un evento traumatico - vissuto in giovanissima età - possa scomparire dalla memoria, ma la ricerca sembra dare credito a questa ipotesi. [EI]