Psicologia

Le migliori illusioni ottiche del 2018

Dieci scherzi percettivi da perderci la testa: i vincitori del concorso Best Illusion of the Year.

Psicologi, neurologi, oftalmologi, ricercatori esperti di sistema visivo: una nutrita squadra di professionisti si è sfidata a colpi di prospettive inedite e inganni percettivi, in uno dei concorsi più ambigui e affascinanti dell'anno: il Best Illusion of the Year Contest. I vincitori della 14 esima edizione sono stati annunciati il 19 ottobre, e non hanno lasciato delusi.

Vi proponiamo i video dei primi tre classificati e, di seguito, gli altri 7 nella top 10: vincitore per il 2018 è Kokichi Sugihara della Meiji University in Giappone, che con un'illusione intitolata "Triply Ambiguous Object" ("oggetto tre volte ambiguo") si è aggiudicato un premio di 3.000 dollari (2.600 euro circa).

1. L'oggetto bidimensionale qui sotto, appoggiato su una superficie piana, genera tre diverse interpretazioni quando viene osservato da tre diversi punti di vista, favoriti da due specchi laterali. La bandierina che indica la direzione della gravità aggiunge completezza all'illusione, per certi versi inedita perché in genere gli scherzi percettivi con oggetti ambigui propongono due illusioni prospettiche e non tre.

2. Al secondo posto si sono classificati David Phillips, Priscilla Heard e Christopher Tyler dell'Università del West of England, a Bristol, e della City University of London. Il team ha messo a punto un'illusione di movimento che gioca sui contrasti tra un nastro di pattern ricorrenti e lo sfondo.

3. Al terzo posto troviamo Michael Pickard e Gurpreet Singh dell'Università del Sunderland, Regno Unito, con questa "A Worm's Eye View". L'illusione crea un senso di movimento in un serpente attraverso flash luminosi alternati; peccato che il rettile non si stia muovendo affatto. L'effetto è basato sul fatto che l'osservatore percepisce automaticamente il colore più prominente delle spire come in primo piano, e il meno prominente in secondo piano. Quando il contrasto cromatico cambia, si ha l'impressione che la creatura si sia spostata.

4. Quarto posto per questi elementi di carta che "danzano" pur essendo fermi: il giapponese Takahiro Kawabe è riuscito a dare l'illusione di movimento e rotazione a una serie di figure in realtà statiche, giocando con i contrasti di luminosità dello sfondo e dei bordi.

5. Il movimento viene sempre percepito in relazione a uno sfondo o una cornice di riferimento: lo si comprende bene osservando questa illusione di Marco Bertamini e Andrew Irving, dal Regno Unito. In "Once upon a time" ("C'era una volta"), i movimenti dei personaggi sono sempre uguali rispetto allo schermo, ma diversi rispetto alle cornici di riferimento. Per questa ragione, appaiono diversi.

6. Lo sfondo ha il potere di far spostare illusoriamente un oggetto proiettato su di esso, di fargli cambiare forma, di schiacciarlo o espanderlo: lo dimostra la Squish Squash illusion (letteralmente: "Cic ciac") di Stuart Anstis e Patrick Cavanagh (da USA e Canada), al sesto posto.

7. Dal movimento al colore: questa illusione creata da Tama Kanematsu e Kowa Koida, dal Giappone, porta a credere che vi sia una scatola rossa tra quelle grigie su sfondo azzurro. In realtà anche la scatola "diversa" è grigia: l'unica differenza è che è circondata da linee bianche, che hanno effetto sulla percezione del suo colore. Settimo posto.

8. Chi è l'inseguitore, e chi il fuggiasco? Non sono solo forma e movimento a determinarlo ai nostri occhi, ma anche il moto dello sfondo: ce lo rivela l'illusione di Ben van Buren e Brian Scholl (Stati Uniti), all'ottavo posto.

9. Potrebbe sembrare che le linee che dividono le varie righe di foto di alberi siano oblique; in realtà sono perfettamente orizzontali. Si percepiscono così per via dell'orizzonte leggermente inclinato dell'inquadratura (e delle singole foto), nonché per l'alternanza di foto in bianco e nero, l'una nel negativo dell'altra. Autore di questo "scherzo", al nono posto, è l'olandese Lourens van Dijk.

10. Chiudiamo la carrellata con questa illusione che vi farà percepire puntini scuri all'interno degli spazi compresi tra le linee tratteggiate. L'inganno percettivo, una diversa versione di un'illusione classica, si mantiene anche deformando la griglia.

E se non siete ancora stufi:

26 ottobre 2018 Elisabetta Intini
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