No, anche se il biologo
americano Edward O.
Wilson, dell’Università di
Harvard, sostiene che il
nostro rapporto con le
altre specie animali non è
acquisito nel corso della
vita ma ha una base genetica
collegata alla nostra
storia evolutiva. Così vi
sarebbe una “biofilia”.
(attrazione innata per le
specie innocue, soprattutto
per quelle importanti per la
sopravvivenza) e, al contrario,
una “biofobia” (avversione
genetica per animali
potenzialmente pericolosi
come rettili e ragni). Ma
un recente studio della
Rutgers University, nel New
Jersey, e dell’Università
della Virginia, ha rivelato
che i bambini piccoli sono
spontaneamente affascinati
dagli animali, anche quelli
considerati repellenti.
Amici... mostruosi
Bambini tra gli 11 e i 40 mesi sono
stati osservati in momenti
di gioco in cui potevano
utilizzare diversi giocattoli
così come interagire condiversi animali quali un criceto,
un pesce, un geco, un
ragno e un serpente (erano
in gabbie e teche). Risultato:
i piccoli hanno preferito
questi animali ai giocattoli,
dimostrando di non temere
né ragni né serpenti.