Una vita stressata si paga. Chi ha paura delle novità è più stressato e vive di meno.
Due tiopi paurosi coivolti nell'esperimento. Lo stress dovuto alla paura si paga: si vive di meno... e peggio. Foto: © Cavigelli e McClintock. |
Gli audaci non solo sono aiutati dalla fortuna, ma vivono anche di più. È stato scoperto che i topi con un'innata fobia per le novità dopo ogni nuova esperienza presentano nel sangue un livello di ormone dello stress maggiore di quello rilevato nei simili “coraggiosi” e vivono meno di loro: circa tre mesi in meno, un periodo pari a 10 anni su scala umana.
Lo stress ha numerosi effetti negativi sulla salute: riduce la fertilità e favorisce la perdita di cellule cerebrali, ma in alcuni casi esercita un'azione positiva, potenziando la risposta del sistema immunitario alle infezioni.
Le diverse reazioni a stimoli di natura “stressante” hanno convinto Sonia Cavigelli, dell'Università di Chicago, che i meccanismi psicologici della salute dipendono dal carattere e dal comportamento di ogni individuo, e l'hanno spinta a studiare gli effetti della neofobia (la paura delle novità) nei topi.
Aiuto, una novità! Da piccoli i topi, come l'uomo e altre specie animali, mostrano un'ampia gamma di reazioni alle novità. Tra i soggetti studiati, i “paurosi” dopo ogni nuova esperienza presentavano nel sangue un livello di corticosterone (l'ormone dello stress) 20 volte maggiore di quello rilevato nel sangue dei “coraggiosi” e vivevano in media 599 giorni, contro i 701 di questi ultimi. Inoltre, nella popolazione dell'esperimento è risultato che il numero di individui paurosi e coraggiosi era simile. Questo ha spinto i ricercatori a ritenere entrambi i caratteri vantaggiosi. Infatti, se da un lato i topi coraggiosi hanno una salute migliore e vivono di più, dall'altro i topi paurosi non si espongono a situazioni pericolose, aumentando le proprie possibilità di sopravvivenza.
Come allungarsi la vita. Se anche nell'uomo esista un nesso tra la neofobia e la durata della vita non è chiaro: una complicazione è rappresentata dal fatto che l'educazione ricevuta può trasformare un bambino timido in un adulto intraprendente. Tuttavia, Cavigelli ha scoperto che anche i topi cambiano carattere crescendo, cosa che apre nuove prospettive di studio permettendo di valutare se tale mutamento rappresenti un vantaggio.
(Notizia aggiornata al 18 dicembre 2003)