Appena nati già sanno parlare la loro lingua materna: sono solamente versi, pianti e gridolini, ma nella perfetta cadenza che da tre mesi ascoltano dal mondo esterno... (4 gennaio 2010)
Uno studio condotto su di una sessantina di neonati francesi e tedeschi ha confermato quello che ogni mamma "sa": negli ultimi tre mesi di gravidanza il nascituro è attento e sensibile a ogni stimolo acustico. Memorizza i profili melodici della voce della mamma, per esempio, imparando a riconoscerla e preferendola alla voce di chiunque altro, e questa capacità fa sì che a tre-quattro giorni dalla nascita sappia già parlare la sua "lingua materna". A modo suo, naturalmente: con versi, strilli o pianti che tuttavia sono ben impostati con l'intonazione tipica della lingua parlata dalla mamma. E, in modo assolutamente complementare, quell'insieme di versi senza senso e variamente modulati che le mamme usano per parlare con i loro bimbi (e che li rende tanto felici) sembra così guadagnare una sua giustificazione scientifica.
Le due brevi sequenze audio che potete ascoltare qui (vedi foto), estrapolate dallo studio dei ricercatori delle università di Würzburg (B. Mampe e K. Wermke), Lipsia (A. Friederici) e della Scuola Normale Superiore di Parigi (A. Christophe), sono la registrazione del pianto di due neonati di tre giorni, uno tedesco (la prima) e uno francese. Vi si riconoscono chiaramente le differenze tipiche tra la lingua tedesca - dove parole e frasi tendono a iniziare con un picco acustico - e quella francese, dove, al contrario, le frequenze di picco sono per lo più nella parte finale di parole e frasi.