Psicologia

La fisica della produttività

Le leggi del moto di Newton possono servire come ispirazione per semplificarci il lavoro e la vita. Ecco come.

Specialmente alla fine dell’anno, tra scadenze di lavoro e incombenze in famiglia, capita a tanti di trovarsi affannati ad aggredire i compiti che si sono accumulati come fossero una montagna da scalare. James Clear, un ex-giocatore di baseball che si è convertito in consulente in materia di cambiamento dei comportamenti e degli stili di vita, ha avuto l’idea di motivare il suo pubblico prendendo spunto dalle leggi del moto di Newton. Nelle sue parole, nelle leggi della fisica si possono trovare utili analogie per «aumentare la produttività, semplificare il lavoro e migliorare la vita».

Mettersi in moto. Un corpo mantiene il proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, finché una forza non agisce su di esso, dice la prima legge. La tendenza a procrastinare pare una forza ineluttabile. L’importante, come molti studi di psicologia sembrano dimostrare, è vincere l’inerzia e mettersi in moto. Una volta partiti, di solito tendiamo a rimanere in movimento.

Alcune delle mele trascurate da Newton possono facilmente diventare una crostata: basta iniziare a sbucciarle (il resto viene da sé, afferma James Clear). © Morgan Ione Yeager/The New York/Contrasto

Come compiere il primo passo? Secondo Clear, uno dei modi più utili è applicare la regola dei due minuti: trovare il modo per aggredire il compito che ci aspetta iniziando da qualcosa che si può fare in meno di 120 secondi. Il resto dovrebbe venire più facilmente. Come esseri umani, non ci piacciono le cose non finite. In psicologia è noto anche come effetto Ziegarnik, dal nome della psicologa lituana che descrisse il fenomeno negli anni Venti: la mente umana trova più semplice continuare un’azione già cominciata e finirla, piuttosto che affrontare un compito da zero. Quando intraprendiamo qualcosa, la motivazione rimane insoddisfatta se ci interrompiamo. Ci aspetta la palestra ma non ne abbiamo voglia? Mettiamo le scarpe e prendiamo la bottiglia dell’acqua: così è più facile ritrovarsi alla porta, pronti ad andare. C’è da scrivere un lungo rapporto noioso? Scriviamo qualche frase a caso, in meno di due minuti. Il resto, almeno secondo la teoria, dovrebbe venire da sé.

Nel verso giusto. La seconda legge, l’accelerazione di un oggetto è direttamente proporzionale alla forza risultante agente su di esso e inversamente proporzionale alla sua massa, è l’occasione per riflettere sul fatto che essere produttivi non è solo questione di applicare una forza (cioè lavorare duramente) ma anche applicarla nella direzione giusta. Vale per le grandi e le piccole cose della vita. Una delle teorie cui Clear tiene di più è quella dei piccoli sforzi costanti. Non ci vuole un impegno monumentale per ottenere risultati. Chi fa progressi, molto spesso non si è impegnato di più ma è solo stato più costante.

Eliminare le forze contrarie. La terza legge di Newton afferma che, per ogni forza applicata a un corpo, ce n’è una uguale e contraria che agisce sullo stesso corpo. Per raggiungere uno scopo si possono moltiplicare gli sforzi: stare alzati fino a tardi, riempirsi di caffè... Può funzionare, ma per un periodo limitato.

L’alternativa è eliminare le forze che remano contro: semplificare la vita, imparare a dire no, o fare piccole modifiche al proprio ambiente. A volte funziona. Pare che Jonas Salk, lo scopritore del vaccino anti-polio (vedi), lavorasse da anni, duramente e senza sosta, al vaccino. L’idea buona gli venne quando, sfinito, aveva deciso di prendersi una pausa: in Italia, ad Assisi. Anche cambiare scenario con una passeggiata, riordinare l’ufficio o cambiare stanza possono a volte essere utili. La ricerche sembrano dimostrare che è più facile cambiare comportamento quando si cambia l’ambiente. Il pensiero creativo sembra aiutato dagli spazi aperti, mentre un compito di concentrazione si svolge meglio in un posto piccolo, con un soffitto basso.

Una bella potata. Un’altra metafora cara a Clear, e che non c’entra con Newton, è quella del giardiniere: come un cespuglio di rose, ogni tanto dobbiamo tagliare alcuni rami per evitare che la vita diventi un groviglio di idee, compiti e progetti in competizione per il nostro tempo e risorse limitati. Per far fiorire i migliori, è necessario ogni tanto una bella potata.

In alternativa...

5 dicembre 2014 Chiara Palmerini
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