Psicologia

La campagna elettorale fa bene al cervello

Non importa che cosa voterete alle prossime elezioni. Vi basta seguire la campagna elettorale e impegnarvi attivamente in qualche discussione politica, che già il vostro cervello vi farà sentire...

La campagna elettorale fa bene al cervello
Non importa che cosa voterete alle prossime elezioni. Vi basta seguire la campagna elettorale e impegnarvi attivamente in qualche discussione politica che già così il vostro cervello vi farà sentire bene. Lo dicono gli scienziati...

Andrea Porta, 28 febbraio 2008

Occhi vispi e sguardo attento? Chi sa se i nostri candidati premier Walter Veltroni (a sinistra) e Silvio Berlusconi sono a conoscenza delle ultime ricerche in fatto di "politica e benessere"?


Uno studio del neuro-farmacologo John D. Roache dell'Università del Texas (San Antonio, Usa) sembra cascare a fagiolo, tanto per gli americani - scioccati dalle dispute interne ai democratici - quanto per noi italiani, in attesa delle inattese elezioni. I risultati a cui è giunto il ricercatore suggeriscono che seguire i dibattiti e, ancora di più, impegnarsi attivamente nelle discussioni, sia utile a stimolare i sistemi che nel cervello vengono attivati nei processi di attenzione e apprendimento, migliorando le nostre prestazioni cognitive. Pare, dunque, che la politica ci faccia ragionare meglio.

SORDI! Se vi aspettate di riuscire a fare sentire le vostre ragioni a un politico, resterete amaramente delusi (se avete dubbi, leggete "Ma perché i politici non ci ascoltano?").
La camera dei deputati è come la camera da letto
«Quando ascoltiamo i candidati e ragioniamo su ciò che dicono», afferma Roache, «il nostro cervello elabora le informazioni e, più che in altre circostanze, si incrementano le connessioni tra i neuroni e migliorano i sistemi di connessione neurochimica associati alla memoria e all'apprendimento.» E fosse tutto qui! A quanto pare, questi meccanismi sono gli stessi che si attivano quando siamo occupati in attività fortemente motivanti e stimolanti, come l'interazione sociale, o quando mangiamo o facciamo l'amore.
Le tasse come il sesso. L'idea non è nuova: lo scorso anno, un altro studio, sempre americano, aveva dimostrato che pagare le tasse può dare piacere, in quanto "accenderebbe" le stesse aree del cervello attivate dal sesso e dal cibo. Addirittura, dalla ricerca è venuta fuori una "mappa della felicità" (leggi la notizia). Ma a quanto si scopre oggi, anche solamente promettere di abbassare le tasse si dimostra utile a farci stare meglio (per un po').

Politicamente attivi, pensieri lucidi!
Ancora meglio dei commenti tra amici sulle esternazioni dei politici è, però, la politica vissuta in prima persona: «Se siamo emotivamente coinvolti, o addirittura politicamente attivi», spiega il ricercatore, «le funzionalità del cervello migliorano ulteriormente, proprio grazie al maggiore coinvolgimento». Il meccanismo, in fondo, è lo stesso che entra in gioco quando ci dedichiamo ad attività impegnative ma gratificanti, come il risolvere rompicapi o giochi enigmistici, ideali per mantenerci allenati e lucidi. A questo punto, però, resta aperto un ultimo interrogativo: e se fossero i politici a essere poco lucidi? Ma non c'è studio, americano o non, capace di dare una risposta...

28 febbraio 2008
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