Ci piacciono cibi diversi, ci comportiamo in modi differenti, prediligiamo uno specifico colore e certi generi musicali rispetto ad altri: ciascuno di noi è insomma un individuo unico, caratterizzato da un mix di gusti, preferenze e comportamenti difficilmente duplicabile. Dipende solo dall’educazione ricevuta e dall’ambiente in cui si è cresciuti, o anche da fattori biologici?
Caccia alle differenze (cerebrali). Hesheng Liu e i suoi collaboratori del Massachusetts General Hospital, con la collaborazione di 23 volontari, hanno tentato di dare una risposta a questa domanda mappando le regioni del cervello in cui si localizzano le differenze.
I ricercatori, nell’arco di sei mesi, hanno sottoposto il cervello delle loro cavie umane a 5 risonanze magnetiche funzionali nello stato di riposo: si tratta di un esame che evidenzia le variazioni dell’afflusso sanguigno alle diverse regioni cerebrali che viene condotto quando il paziente non sta eseguendo alcun compito specifico. Questo test permette di scoprire le correlazioni che legano tra loro le varie aree del cervello.
Dimmi come elabori e ti dirò chi sei. L’analisi dei risultati ha permesso a Liu e al suo team di osservare come le regioni a maggior variabilità di connessioni cerebrali fossero quelle della corteccia eteromodale associativa, responsabili delle funzioni di controllo e attenzione.
Le aree più simili tra tutti i partecipanti al test sono invece risultate quelle della corteccia unimodale e della corteccia motoria, dove si accentrano le funzioni sensoriali e quelle che regolano i movimenti.
Sembra quindi che l’aspetto cognitivo sia comune a tutti gli individui, mentre ciò che cambia è il modo di integrare ed elaborare le informazioni acquisite.
Lo studio ha rilevato anche una grande variabilità nelle regioni cerebrali che sono aumentate maggiormente di volume durante l’evoluzione: il prossimo obiettivo dei ricercatori sarà proprio quello di comprendere i meccanismi che hanno portato il nostro cervello all’attuale stato di sviluppo.
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