Un sistema per scoprire se un candidato alle elezioni vi sta ingannando con promesse false. A livello teorico sembra funzionare.
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Silvio Berlusconi e Piero Fassino. Che ne penserebbero del sistema per scoprire se le promesse elettorali sono sincere? |
Cosa direbbero i politici italiani, alle prese con la prossima campagna elettorale, se venissero sottoposti a un “test scova balle”, un sistema per individuare il livello di onestà delle loro affermazioni pubbliche?
Che è un complotto dei comunisti?
Oppure l'ultima trovata di una maggioranza che si reputa infallibile?
Non lo sappiamo, ma quel che è certo è che in Canada - dove è appena terminata una delle più agguerrite elezioni della storia del Paese - qualcuno ha pensato di sviluppare qualcosa di simile: un sistema scientifico, e quindi per definizione super partes, per misurare l'affidabilità dei politici e delle loro dichiarazioni.
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Non è una macchina della verità. Il sistema non prevede nessun elettrodo collegato alla testa del candidato liberale, nessun rilevatore della pressione sanguigna che pende dalle braccia del leader democratico. Quello sviluppato da David Skillicorn della Queen's University (Ontario) è un algoritmo, dunque un sistema per ora soltanto teorico. Il ricercatore canadese ha preso in esame un insieme di recenti discorsi politici e li ha “sezionati” sottoponendoli a un modello messo a punto da un team di psicologi di un'altra università, quella del Texas, che identifica sulla base di dati statistici le strutture psicolinguistiche che caratterizzano il frasario di chi sa di ingannare il proprio uditorio. Un esempio? James Pennebaker, che ha coordinato il progetto dell'università statunitense, ha notato che nei discorsi dei politici più abili a “raccontare balle” si nota una scarsa presenza di pronomi personali (come “io” e “noi”) e, al contrario, un'abbondanza di avverbi che indicano eccezioni, come “comunque”. (Notizia aggiornata al 23 gennaio 2006) |