Psicologia

Incubi meno frequenti grazie a una nuova terapia associata al suono

Una tecnica che permette di abbinare a un suono l'esito positivo di un sogno riesce a ridurre l'occorrenza degli incubi in chi ne soffre spesso.

Purtroppo non si possono manipolare i contenuti dei sogni. Ma se si potesse ridurre l'esperienza degli incubi notturni? Una tecnica relativamente semplice, che consiste nell'ascoltare mentre si dorme un suono in precedenza associato all'esito piacevole di un sogno iniziato male, ha dato esiti incoraggianti nel diminuire la frequenza degli incubi. La procedura testata dai ricercatori dell'Università di Ginevra, in Svizzera, è stata spiegata nel dettaglio su Current Biology.

Finali alternativi. Fino all'8% della popolazione ha problemi con gli incubi e la tecnica standard per alleviare l'angoscia di questi terrori notturni è la terapia di ripetizione immaginativa (Imagery Rehearsal Therapy, Irt), che consiste nel farsi accompagnare da uno psicoterapeuta nel rivivere i brutti sogni e creare per essi dei finali positivi. La procedura in molti casi funziona, tuttavia il 30% dei pazienti non ne ricava beneficio. Così lo psichiatra Lampros Perogamvros ha provato a potenziarla con l'aiuto del suono.

Colonna sonora. Insieme ai colleghi ha reclutato 36 persone che riferivano di avere più di un incubo alla settimana e le ha divise in due gruppi. Entrambi hanno imparato ad effettuare la terapia IRT da soli a casa per cinque minuti al giorno, e l'hanno proseguita per due settimane. Ma un gruppo ha potuto ascoltare un suono neutro eseguito al pianoforte mentre faceva la terapia e un gruppo no. Tutti i partecipanti hanno indossato una fascia sulla fronte mentre dormivano per l'intera durata dello studio, così che il loro sonno potesse essere monitorato. Ogni volta che la loro attività cerebrale mostrava l'arrivo del sonno REM, quello in cui si sogna più di frequente, ai partecipanti di entrambi i gruppi veniva fatto sentire il suono neutro per 10 secondi. 

Benefici duraturi. Alla fine delle due settimane, il gruppo che aveva associato il suono alla terapia e dunque all'esito positivo degli sogni, ha avuto soltanto un quinto degli incubi raccontati invece dal secondo gruppo, e ha riportato in generale sogni dal contenuto più positivo. Oltretutto l'effetto è durato anche oltre l'esperimento, proseguendo per tre mesi. Dato che il trattamento si può fare a casa, potrebbe essere implementato per le persone che soffrono di incubi in relazione ad esperienze traumatiche, in modo da alleggerire almeno le ore notturne.

26 dicembre 2022 Elisabetta Intini
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