Televisione, ma anche cinema, influenzano i nostri sogni, o meglio i nostri ricordi e le nostre interpretazioni.
Il sogno, un quadro di Fritz Zuber-Buhler, 19 secolo. |
Negli anni Cinquanta i ricercatori che si occupavano di ricerche sul sonno registravano principalmente racconti di sogni in bianco e nero. Per questo motivo si riteneva che sognare soprattutto senza colori fosse una caratteristica comune a tutti gli uomini. Potrebbero essersi sbagliati, sostiene Eric Schwitzgebel, dell'università della California, autore di uno studio intitolato “Perché pensavamo di sognare in bianco e nero?”. I sogni potrebbero essere stati influenzati dalle immagini viste al cinema e in televisione, che per una buona parte del XX secolo erano in bianco e nero.
Il potere della televisione. Se così fosse, significa che veniamo inflluenzati dalla tecnologia più di quanto non immaginiamo. E se dall'epoca di Freud a oggi potrebbe essere cambiato il nostro modo di sognare, forse anche l'interpretazione dei sogni va rivista. Di sicuro è cambiato il modo di raccontare i nostri sogni. Proprio il ricordo però, e il modo di riportare le impressioni rimaste, è il materiale sul quale lavorano gli psicanalisti. Secondo Schwitzgebel infatti, è cambiata la percezione delle immagini che ciascuno di noi vede, e di conseguenza ciò che resta nei nostri pensieri.
(Notizia aggiornata al 24 dicembre 2002)