La paura è un naturale sistema di difesa che ci aiuta a evitare situazioni pericolose, ma gli attacchi di panico suscitati da picchi di paura e angoscia incontrollabili possono invece essere una vera e propria patologia. Uno studio presentato dai ricercatori del Wellcome Trust Centre for Neuroimaging di Londra ha svelato cosa esattamente avviene quando il nostro cervello sposta l'interruttore dalla fisiologica paura all'angoscia. La ricerca ha coinvolto alcuni soggetti invitati a giocare a un videogioco del tutto simile al famoso Pac-Man, in cui un predatore virtuale inseguiva il loro "avatar" lungo un labirinto. Ogniqualvolta il predatore raggiungeva l'avatar di un giocatore, questi riceveva una debole scossa elettrica alla mano. Monitorati durante il gioco, attraverso la risonanza magnetica cerebrale i ricercatori hanno rilevato una specifica attività della corteccia prefrontale ventromediale in crescita all'avvicinarsi del predatore virtuale. Superata però una certa distanza di sicurezza tra predatore e avatar, l'attività neuronale si spostava verso un'altra area del cervello, attivando circuiti più atavici, associati ai meccanismi di difesa necessari alla sopravvivenza, che negli animali si attivano, ad esempio, durante la fuga o il combattimento. Secondo i ricercatori alla base degli attacchi di panico ci sarebbe un malfunzionamento dell'interruttore che alterna i due circuiti della paura: «Se i nostri meccanismi di difesa funzionano male», afferma Dean Mobbs, coordinatore dello studio, «sopravvalutiamo i rischi con un aumento dell'ansia e l'insorgere di attacchi di panico». (Foto: il Pac-Man del canale Giochi di Focus.it)