Alcuni ricercatori della Royal Academy of Music e dell'Università di Birmingham hanno svelato una gerarchia, finora nascosta, all'interno dei quartetti d'archi. Questi gruppi strumentali (due violini, una viola e un violoncello) non sarebbero quindi sempre “democratici”, dove tutti suonano in un ruolo paritario adattandosi l'uno con l'altro. Ce ne sarebbe altri dove esiste un leader, che garantirebbe una perfetta armonia del concerto.
Per lo studio, pubblicato sul Journal of Royal Society Interface, i ricercatori hanno chiesto a due gruppi di musicisti da camera di eseguire un brano di Joseph Haydn. Analizzando come il singolo musicista variava il suo tempo per seguire o meno gli altri, è stata svelata un'eventuale gerarchia.
In sala di registrazione
I ricercatori hanno ospitato i quartetti in una sala di registrazione e hanno applicato sui loro strumenti dei piccoli microfoni per raccogliere il suono di ogni strumento. Analizzando i tempi di ogni musicista, hanno rilevato piccole variazioni che, anche se erano di un centesimo di secondo, influenzavano il resto del gruppo.
Il quartetto con il leader
In uno dei gruppi, tre musicisti acceleravano o rallentavano per rimanere in sincronia. Il quarto invece lasciava che gli altri si adattassero a lui: era il primo violino ed era chiaramente in posizione di leader.
Il quartetto democratico
Nell'altro quartetto, invece, tutti i membri alteravano i loro tempi e si correggevano a vicenda: non c'era distinzione tra il primo violino e gli altri.
Diverse performance
Gli stessi musicisti sono rimasti sorpresi del risultato della ricerca, credendo che eventuali gerarchie dipendessero solo dal tipo di musica eseguita. Adesso gli scienziati vogliono scoprire se anche il pubblico è in grado di notare i diversi tipi di esecuzione; e quale tipo di quartetto, se quello democratico o quello con il leader, offra eventualmente prestazioni migliori. Infine, i ricercatori vorrebbero scoprire se esistono gerarchie analoghe anche in altri tipi di esecuzioni musicali.