I portafotuna possono rendere realmente fortunati, a patto che si creda nella sua azione benefica: è questo il risultato di una ricerca di un'università americana.
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Si dice comunemente che una fetta di pane cada sempre sulla parte imburrata. Ma rassegnatevi: è un evento puramente casuale e quindi una "sfortuna" che non si può contrastare con gli amuleti. |
Se fino a ieri abbiamo pensato che fosse una piccola concessione alla credenza popolare, da tenere però ben nascosta, da oggi possiamo svelare i nostri portafortuna senza alcuna vergogna. Infatti è stato stato provato che i portafortuna portano davvero fortuna!
Questo almeno è quanto emerso da una ricerca condotta da Richard Wiseman dell’università di Hertfordshire, che da decenni studia il profilo psicologico di coloro che si dicono “fortunati” e di quelli che pensano, invece, di essere “sfortunati” (vedi Focus n. 135).
L'importante è essere convinti. Secondo Wiseman ogni oggetto se ritenuto fortunato può rendere realmente più fortunata la persona che lo ha con sé, a patto che questa creda nella sua azione benefica. Ciò avviene non tanto perché esso cambi lo svolgersi effettivo degli eventi, ma perché la sua semplice presenza agisce sul cervello stimolandolo positivamente e rendendo, quindi, la persona più sicura di sé e, di conseguenza, con maggiori probabilità di riuscita. L'esperimento, che ha visto coinvolte 100 persone alle quali è stato chiesto di portare in tasca per un mese come portafortuna un penny, ha dimostrato come una semplice monetina possa aumentare di ben il 50 per cento la probabilità di essere più fortunati. Al termine dell'esperimento, inoltre, ben il 70 per cento delle persone coinvolte, prima molto scettiche, dichiarava di voler continuare a portare con sé il penny e il 30 per cento di loro sentiva di avere avuto un reale miglioramento nella propria vita. Sempre da questa ricerca è, però, emerso come i portafortuna non hanno alcun effetto se usati per eventi legati esclusivamente alla casualità: un corno non serve per fare sei al superenalotto, ma può davvero servirci per affrontare la vita con più positività. (Notizia aggiornata al 14 gennaio 2004)