Due "inquietanti" studi indipendenti dimostrano come l'applicazione di un campo elettromagnetico ad alcune zone del cervello possa modificare l'autocontrollo e il senso della moralità degli individui. E se qualcuno iniziasse a "telecomandarci" con una grossa calamita?
(7 aprile 2010)
A pranzo scegli una dietetica insalata o ti lasci tentare da un triplo cheeseburger? Durante il weekend ti alzi presto per una corsa nel parco o preferisci poltrire sul divano davanti alla TV? Dipende tutto dal livello di sviluppo della corteccia laterale prefrontale sinistra, una zona del cervello che si trova appena al di sopra dell’orecchio.
Lo ha scoperto Bernd Figner della Columbia University di New York nel corso di uno studio sui disordini psichiatrici come il gioco d’azzardo compulsivo, il consumo di droghe e l’alcolismo. «La corteccia prefrontale sinistra è una delle zone del cervello che maturano più tardi: è quella che controlla i meccanismi della ricompensa e ci permette di resistere alle tentazioni» spiega Figner. Ecco perché bambini e adolescenti sono molto più impulsivi degli adulti e difficilmente riescono a resistere al richiamo di una tavoletta di cioccolato o di una "ronfata".
Meglio pochi e subito
Il ricercatore ha testato la validità della sua teoria su 52 volontari: ha inibito temporaneamente, mediante un impulso elettromagnetico, il funzionamento di alcune zone del loro cervello e ha poi chiesto loro se preferivano ricevere 20 dollari subito o 30 tra due settimane. La quasi totalità di coloro ai quali era stata inibita la corteccia prefrontale sinistra ha dichiarato di preferire la ricompensa immediata.
Morale o amorale? Basta una calamita
Figner non è però il solo ad essersi dilettato con l’elettromagnetismo e i cervelli delle cavie umane: Liane Young, una ricercatrice del MIT, ha dimostrato come un campo magnetico può alterare la percezione del concetto di moralità in un individuo. La Young e i suoi colleghi hanno identificato, mediante risonanza magnetica funzionale, la congiunzione temporo-parietale destra come zona del cervello dove viene elaborato il concetto di moralità.
Ha poi alterato la capacità di trasmissione dell’impulso elettrico in quest’area applicando alla testa dei volontari un tenue campo magnetico. Ha quindi chiesto loro di esprimere un giudizio su alcune situazioni: per esempio un teppista che spinge una vecchietta intenzionalmente a terra provocandole la rottura del femore, contrapponendola a quella di chi causa lo stesso incidente, ma per distrazione. Il campo magnetico ha reso molto più difficile ai soggetti coinvolti nel test esprimere un chiaro giudizio di moralità nei due diversi casi.
Colpevole o innocente?
Lo studio della Young ha sollevato le preoccupazioni di molti avvocati e giudici. Ogni giorno migliaia di giurie sono chiamate a decidere sulla moralità di azioni e comportamenti: possono quindi essere manipolate così facilmente? «No», afferma la Young, «perché questo tipo di stimolazione influenza la capacità di giudizio sul risultato di un’azione (il femore rotto) e non sull’intenzione».