«Dalla finestra vedavamo il mare...». Oppure: «Gli ho detto che era bella». Vi è mai capitato di parlare con qualcuno, cogliere errori grammaticali come questi e provare un certo fastidio? Ebbene, uno studio ha dimostrato che ascoltare strafalcioni grammaticali - ma anche leggerli - qual'è invece che qual è, un pò invece che un po'... - può risultare non solo fastidioso, ma addirittura dannoso per la salute. Secondo i ricercatori dell'Università di Birmingham (Uk), infatti, sentire un errore grammaticale in un discorso può influire sulla variabilità della frequenza cardiaca (HRV), una misura dell'intervallo tra un battito cardiaco e il successivo, che quando ci troviamo in stato di calma ha un andamento estremamente regolare.
Un piccolo colpo al cuore. Gli studiosi hanno reclutato 41 persone di madrelingua inglese, di età compresa tra 18 e 44 anni e con i più diversi bagagli scolastici e culturali. Ai partecipanti sono stati fatti ascoltare 40 audio di discorsi su argomenti comuni, pronunciati da voci sia maschili sia femminili e con accenti diversi, la metà dei quali conteneva errori grammaticali. Monitorando l'attività cardiovascolare degli ascoltatori, gli studiosi hanno rilevato che i discorsi contenenti errori erano collegati a una forte reazione del sistema autonomo nervoso, che regola il battito cardiaco.
Due soluzioni. La variabilità della frequenza cardiaca, infatti, diminuiva notevolmente quando i partecipanti ascoltavano discorsi contenenti svarioni grammaticali. E maggiore era il numero di errori, più il battito cardiaco diventava irregolare, indicando così livelli più alti di stress. Che fare, dunque, in certe situazioni? Ci sarebbero due strade. Far finta di nulla per non sembrare un grammar nazi, oppure far notare - con gentilezza - la svista. Magari il vostro interlocutore si risentirà un po', ma è probabile che durante un'altra chiacchierata, non vi farà più "soffrire".