Non proprio, ma secondo uno studio olandese può causare problemi di vista, e quella che potrebbe sembrare una leggenda per terrorizzare i ragazzini del secolo scorso nasconderebbe più di un fondo di verità.
I ricercatori del Groningen Medical Centre affermano infatti che la visione di film hard provoca l’inibizione dei processi cerebrali rivolti agli stimoli visivi perché il cervello si focalizza sul piacere e non sulla vista, causando una momentanea diminuzione dell’afflusso di sangue alla corteccia visiva.
Flussi di sangue. Il problema sarebbe soprattutto femminile: l’équipe ha sottoposto dodici donne fra i 18 e i 47 anni (un campione molto piccolo) alla scansione delle cortecce visive primarie durante la visione di diversi filmati, fra cui un documentario, una pellicola soft-core, dove venivano mostrati preliminari e stimolazione manuale, e una hard, dove non mancavano stimolazione orale e rapporti completi. I risultati dell’analisi hanno dimostrato che durante la visione del filmato più esplicito l’afflusso di sangue al cervello è stato minore rispetto agli altri due video.
Secondo Gert Holstege, membro del team di ricerca, il calo di attività nella corteccia visiva è da attribuire in parte al livello di ansia, che è strettamente connesso all’attività visiva. L’ansia, infatti, cala all’aumentare dell’eccitazione sessuale. Inoltre, il ridotto afflusso ematico alla corteccia visiva potrebbe rappresentare la compensazione all’incremento della quantità di sangue richiamato nelle regioni coinvolte nell’eccitazione sessuale.
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