Un spruzzata di ossitocina, conosciuto come "ormone dell'amore" aiuta gli esseri umani a fidarsi di più degli altri al punto da essere portati a investire più denaro. Secondo un esperimento fatto in Svizzera da un team di scienziati dell'Università di Zurigo
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Affare fatto. La stretta di mano anticamente era un atto di fiducia verso il prossimo, che mostrava così di essere disarmato. |
È quello che è successo ad alcuni volontari che hanno preso parte a un gioco-esperimento. Alcuni scienziati svizzeri dell'Università di Zurigo volevano verificare la teoria secondo la quale l'ossitocina, detta anche "ormone dell'amore" per la sua particolare funzione di creare legami affettivi tra gli esseri umani, potrebbe essere anche l'ormone della fiducia, capace di far superare a uomini e animali la loro naturale diffidenza verso i propri simili in una situazione ad alto rischio. Creando non solo relazioni amorose, ma anche avviando o saldando legami commerciali.
Fiuto per gli affari. Ai “risparmiatori” che hanno partecipato all'esperimento, sono stati assegnati dei crediti monetari, ed è stato chiesto loro di mettere una somma a piacere di denaro nelle mani di un curatore, che l'avrebbe investita. Nel caso l'investimento fosse stato sbagliato avrebbero perso tutto, viceversa se andava a buon fine avrebbero potuto quadruplicare la somma iniziale.
Dopo aver inalato una spruzzatina di ossitocina, 12 “risparmiatori” su 29 hanno investito tutto quello che avevano e 6 solo una parte. Caso che non si è verificato successivamente quando il "curatore" era un computer: nonostante la sniffata di ossitocina i "risparmiatori" si sono rivelati molto più cauti. Il risultato di questo esperimento, secondo gli scienziati, conferma l'ipotesi che l'ossitocina agisca da "collante" sociale, lo dimostrerebbe il fatto che funziona solo quando ci si trova di fronte ad altri esseri umani e non alle macchine.
Fidarsi fa bene. Indagare i meccanismi della fiducia potrebbe avere importanti conseguenze per la cura di alcune malattie come per esempio la Sindrome di Williams che rende i pazienti troppo amichevoli e fiduciosi nel prossimo, oppure accrescere la fiducia in soggetti affetti da particolari fobie sociali o da autismo.
(Notizia aggiornata al 3 giugno 2005)