Esistono migliaia di variazioni possibili, nel modo di comunicare un'emozione attraverso il viso, ma tra tutte le conformazioni che il volto umano può assumere, solo 35 sono universalmente comprensibili, a prescindere dalle culture. Non solo: il numero di espressioni associate a ogni "sentire" cambia a seconda dello stato d'animo in questione. Se per il disgusto ne basta una, tipica e riconoscibile in tutto il mondo, per trasmettere felicità ce ne sono ben 17, a riprova delle sfumature in cui questa condizione si presenta - dall'allegria alla soddisfazione, al piacere.
Te lo si legge in faccia. È quanto si apprende da uno studio dell'Ohio State University, che ha anche concluso che gli esseri umani usano tipicamente tre tipi di espressioni per comunicare la paura, e cinque rispettivamente per tristezza e rabbia. La sproporzione dipende dalla complessità dello stato d'animo veicolato. La felicità è un collante sociale e come tale, richiede una mimica facciale molto articolata (anche se le 17 "maschere" individuate differiscono in piccole sfumature, come l'ampiezza del sorriso o la profondità delle rughe d'espressione attorno agli occhi).
I ricercatori hanno stilato una lista di 821 termini inglesi per descrivere le emozioni, che hanno fatto tradurre in spagnolo, cinese, farsi e russo. Hanno inserito le parole nei più popolari motori di ricerca di Nord e Sud America, Europa, Asia e Australia fino a trovare circa 7,2 milioni di immagini di espressioni facciali in molte diverse culture (con l'importante eccezione - un grosso limite dello studio - di quelle africane).
Linguaggio universale. L'analisi delle immagini con appositi algoritmi ha stabilito che il volto umano è capace di configurarsi in 16.384 modi, contraendo i muscoli secondo diverse conformazioni, ma solo 35 tra queste combinazioni ricorrono in tutte le culture. Per i ricercatori è stata una sorpresa: dati i numeri di partenza, si pensava fossero centinaia.