Psicologia

Faccia da politico

Quando dobbiamo scegliere chi votare estrapoliamo le competenze dei candidati dai loro tratti somatici. Ma a volte si sbaglia. 

Shoichi Nakagawa, l’ex ministro delle finanze giapponese che ha dato le dimissioni dopo essersi presentato non proprio in forma (qualcuno dice ubriaco, lui dice sotto gli effetti di una medicina) a una conferenza stampa del G8 (vedi il video qui sotto), non si è di sicuro costruito una reputazione da politico affidabile. Eppure, nel suo paese, devono averlo votato in molti: secondo un recente studio svizzero quando scegliamo un candidato e ne valutiamo le capacità, ci basiamo in larga misura sulla sua faccia, un po’ come fanno i bambini quando devono scegliere un capo.

John Antonakis e Olaf Dalgas, due ricercatori dell’Università di Losanna, hanno mostrato a un gruppo di volontari adulti le immagini di due candidati a una tornata elettorale francese, assolutamente sconosciuti in Svizzera. Hanno chiesto alle cavie umane di valutare le competenze e l’affidabilità dei due politici semplicemente guardandoli in faccia: la maggior parte di loro ha scelto colui che vinse effettivamente le elezioni. Antonakis e Dalgas hanno ripetuto poi l’esperimento con un gruppo di bambini, simulando un viaggio in nave da Troia a Itaca e chiedendo ai piccoli di scegliere quale dei due personaggi avrebbero voluto come capitano del loro vascello. I bambini non hanno avuto dubbi nell’affidare il comando sempre allo stesso politico. Non è ancora chiaro quali siano gli aspetti fisici che caratterizzano un leader, ma secondo questo studio è chiaro che per far politica ci vuole la faccia...giusta. Non ci credi? Mettiti alla prova con il nostro test "Politico o serial killer"




27 febbraio 2009
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