Lo stress incide negativamente sulle probabilità di rimanere incinte: è quanto emerge da uno studio pubblicato su Annals of Epidemiology, condotto su circa 400 donne sessualmente attive di età fino ai 40 anni.
Un diario personale. Alle donne coinvolte è stato chiesto di tenere una sorta di diario dove annotare dettagli su ciclo mestruale, rapporti sessuali, tipo di contraccezione, consumo di alcool, caffeina e sigarette, dando ogni giorno un valore al proprio livello di stress con un numero compreso tra 1 e 4. Mediamente le donne sono state seguite per otto cicli mestruali, fino alla fine dello studio o all'eventuale gravidanza.
Il peso dello stress. I ricercatori hanno quindi stimato i livelli medi di stress per ogni ciclo di mestruale, tenendo il 14mo giorno come punto di riferimento per l'ovulazione. L'effetto negativo dello stress sulla fertilità è stato osservato proprio durante la finestra ovulatoria, a prescindere dall'incidenza di altri fattori, come la frequenza dei rapporti, l'età, l'indice di massa corporea o il consumo di alcool.
L'elaborazione dei risultati indica, su base statistica, che in condizioni di stress le probabilità di concepire sono del 45% inferiori, e che se una situazione di forte stress si verifica durante una precisa finestra ovulatoria, quel mese la probabilità di concepimento è del 40% inferiore rispetto ad altri mesi.
I risultati dello studio possono essere interpretati in modo positivo: quando una donna desidera una gravidanza, pur vivendo momenti difficili, può mettere in pratica diverse strategie per abbassare i livelli di stress, dall'esercizio fisico al supporto di un professionista.
«Molti sono ancora scettici sull'influenza che l'emotività può avere sulle possibilità di concepimento: questo studio può aiutare a capire che il benessere emotivo è importante tanto quanto altri fattori di rischio già accettati dalla comunità scientifica», spiega Kira Taylor, autrice principale dello studio.