Psicologia

Come te la cavi nel riconoscere le facce?

Un ristretto gruppo di "super riconoscitori" ricorda nei minimi dettagli anche le facce di persone incrociate per caso. Un test riesce a scovarli.

Prima dell'era delle mascherine, che voto vi sareste dati nella capacità di riconoscere i volti già visti? Un selezionato gruppo di persone a cui appartiene meno del 2% della popolazione riesce a imprimere nella memoria anche i particolari delle facce di persone non familiari, incrociate di sfuggita in circostanze non eccezionali, e a rievocarle a decenni di distanza come fosse la cosa più naturale del mondo. Sono i super riconoscitori (super recognizers), gli esperti di volti capaci di registrare i dettagli del viso anche meglio delle telecamere di sorveglianza. Ora un articolo pubblicato su PLOS One certifica che un test messo a punto nel 2017 è lo strumento migliore per trovare chi ha questo "dono" naturale.

Mettetevi alla prova. L'UNSW Face Test, ideato dagli psicologi dell'University of New South Wales (Australia) è un percorso in tre prove successive, abbastanza impegnative da ridimensionare l'autostima di chi, probabilmente a torto, si ritiene il migliore memorizzatore di facce sulla piazza. Il test (che potete provare a questo link) è stato tentato in tre anni da almeno 31.000 persone, e nessuno finora ha totalizzato il 100% di risposte esatte. L'asticella è stata fissata volutamente molto in alto: i veri super recognizers totalizzeranno un punteggio superiore al 70%, ma la maggior parte delle persone si ferma al 50-60%. Il più abile finora ha raggiunto il 97%: vuol dire che là fuori c'è chi può fare di meglio.

selezione spietata. L'elevata difficoltà del test permette di trovare i "veri" super riconoscitori: «Quando i super-recognisers si misurano nei normali test sulle facce, raggiungono il limite del 100%, e diventa difficile distinguere tra quelli molto bravi e quelli eccezionali» spiega James Dunn, tra gli ideatori del test. Questa prova è stata resa difficile anche per chi ha una buona memoria visiva, in modo che i migliori saltino subito all'occhio.

Il segreto è nei geni. I super riconoscitori provengono da qualunque substrato culturale e a parte l'eccezionale memoria per le facce non hanno un'intelligenza diversa dalla media. Il grosso delle loro capacità ha un'origine genetica, e molti esperti di volti esprimono questa dote già in tenera età, spesso in modo inconsapevole. I super recognizers suscitano interesse per due ragioni soprattutto: la prima, squisitamente scientifica, è che studiandoli si potrebbero capire i meccanismi grazie ai quali il cervello riconosce le facce familiari e dimentica quelle sconosciute. La seconda è di carattere più pratico: nell'era del riconoscimento facciale, queste figure sono sempre più ricercate nei corpi di polizia, negli uffici immigrazione, negli aeroporti, nelle agenzie di intelligence e in altri ambiti in cui i sistemi di intelligenza artificiale hanno bisogno del supporto degli umani.

20 novembre 2020 Elisabetta Intini
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