Prima di tutto, quando si sale su una nave è prudente dare un’occhiata a come si indossa il giubbotto salvagente e sarebbe opportuno anche memorizzare il percorso che va dalla propria cabina al punto di raccolta più vicino, orientandosi tra i vari ponti, corridoi, sale e saloni.
Se ci si trova a dover abbandonare la nave, bisogna mantenere la calma, non perdere tempo a raccogliere le proprie cose, dirigersi subito verso le scialuppe e seguire le istruzioni impartite dall’equipaggio.
Non è consigliabile gettarsi in mare, a meno che non sia assolutamente necessario. Ma se ci si trovasse in acqua, per resistere il più possibile all’ipotermia si possono mettere in atto alcune strategie: evitare di nuotare (il movimento non scalda ma disperde invece il calore corporeo) e assumere la posizione detta HELP (accavallare le caviglie, portare le ginocchia verso il torace, incrociare le braccia al petto e tenere la testa il più possibile fuori dall’acqua).
Se si è in molti è bene disporsi in gruppi di due, tre o quattro persone e abbracciarsi, in modo da formare piccoli cerchi con i toraci in contatto tra loro. In linea di massima, il tempo stimato di sopravvivenza all’ipotermia al di sotto dei 10 °C non supera le 5 ore.
Come sopravvivere a un naufragio
