Psicologia

Come la musica aiuta il linguaggio

Secondo una ricerca, lo studio precoce della musica favorisce la capacità di elaborare i suoni, alla base delle abilità linguistiche.

Che imparare a suonare uno strumento “aiuti” lo sviluppo di alcune abilità cognitive, in particolare del linguaggio, è un’ipotesi sostenuta da diversi indizi. Come però la musica faciliti il funzionamento del cervello, è tutt’altro che semplice da capire, e soprattutto da dimostrare.

Suonare, leggere, andare all'asilo. Un gruppo di neuroscienziati dell’Università Normale di Pechino e del MIT di Boston ha provato a verificare gli effetti con un tipico studio controllato, che ha coinvolto 74 bambini cinesi di 4-5 anni, di lingua mandarina.

Il cinese mandarino è stato scelto anche perché è una lingua in cui l’intonazione, come nella musica, è essenziale: può modificare il senso o la categoria grammaticale di un termine. La parola ma, per esempio, significa “madre” se pronunciata con tono statico alto... oppure “cavallo” se pronunciata con tono discendente-ascendente.

musica, cervello, apprendimento, didattica, linguaggio
Curiosità: 11 problemi che si possono affrontare con la musica. © REUTERS/Petr Josek

Lo studio è stato organizzato assegnando i piccoli, a caso, a tre gruppi: il primo ha ricevuto lezioni di pianoforte tre volte la settimana per sei mesi; il secondo, per la stessa quantità di tempo, ha seguito i primi insegnamenti per imparare a leggere; il terzo ha frequentato l’asilo normalmente come i coetanei, seguendo la routine della scuola senza alcuna particolare attività aggiuntiva.

Suoni: il cervello li percepisce meglio. A sei mesi di distanza, sono stati osservati gli eventuali effetti, con test sul linguaggio, la memoria, il quoziente intellettivo. L’effetto più pronunciato è risultato, come ci si aspettava, proprio quello sul linguaggio: rispetto ai bambini che non avevano seguito corsi di alcun tipo, quelli sottoposti a lezioni di piano e di lettura avevano una migliore capacità nei test di discriminazione tra parole.

I bambini che avevano fatto anche musica, però, erano notevolmente più bravi degli altri nei test in cui la discriminazione era basata solo sulle consonanti. Il monitoraggio dell’attività nella corteccia uditiva, in più, ha confermato che le risposte nel cervello ai toni del parlato e ai cambiamenti di tonalità della musica erano aumentate nei piccoli musicisti.

Benefici dimostrati e presunti. La musica e il linguaggio condividono molti aspetti dell’elaborazione dei suoni, per cui è probabile che le lezioni di musica si traducano in un vantaggio in questo senso, e lo studio sembra proprio dimostrare che migliorano sia la capacità di percepire i toni, sia quella di discriminare le parole.

La ricerca non ha invece mostrato miglioramenti particolari per quanto riguarda l’intelligenza in generale, l’attenzione o la memoria, nonostante diversi studi, come focus.it raccontava qui, attribuiscano all'apprendimento musicale benefici in molti altri ambiti.

Piccoli musicisti. Anche il beneficio “limitato” sul linguaggio, però - osservano gli autori dello studio - non è da poco. E soprattutto questi risultati forniscono indicazioni utili per la scuola e la didattica: dovendo scegliere le attività da privilegiare tra i bambini, la musica non è sicuramente tra le ultime. Non tanto per formare dei piccoli concertisti, ma proprio per favorire lo sviluppo del linguaggio o per migliorare disturbi come la dislessia, caratterizzata anche da difficoltà nell’elaborazione dei suoni.

7 luglio 2018 Chiara Palmerini
Ora in Edicola
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.

Nel nuovo numero di Focus Storia esploriamo l’affascinante mondo dell’antico Egitto. Partendo da un’intervista al direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, celebriamo i 200 anni di storia del primo museo al mondo dedicato agli Egizi. Raccontiamo poi le collezioni che hanno attraversato il tempo e le straordinarie scoperte di Schiaparelli, l’archeologo che trasformò il museo torinese.

L’articolo "Geniale Champollion" ripercorre le intuizioni del linguista che decifrò i geroglifici, mentre in "Egittologia made in Italy" celebriamo i pionieri italiani della disciplina. Concludiamo questa sezione con "Salvate Abu Simbel", che narra il salvataggio dei maestosi templi minacciati dalle acque.

 

Non mancano gli approfondimenti storici:

  • Alla gogna: il processo a Oscar Wilde, che pagò caro il suo anticonformismo.
  • Carabinieri a Creta: una missione di pace italiana nel cuore del Mediterraneo.
  • La favola di Natale: la commovente storia di Giovannino Guareschi, che trovò la speranza in un lager nazista.

 

ABBONATI A 29,90€

In questo numero di Focus, puntiamo i riflettori su un tema cruciale: la prevenzione. Attraverso il dossier  esploriamo come scienza, tecnologia e medicina stanno rivoluzionando il nostro approccio alla salute e al benessere.

Un viaggio tra scoperte e innovazioni per vivere meglio e più a lungo. Dalla prevenzione delle malattie cardiovascolari alle ultime tecniche per diagnosticare precocemente il cancro, fino all'importanza della salute mentale e alle nuove frontiere della nutrizione.

Raccontiamo inoltre la scoperta di Lucy, il fossile che ha riscritto la nostra storia evolutiva, e immaginiamo cosa sarebbe accaduto se Costantino non avesse legalizzato il Cristianesimo. Scopriamo anche perché "avere la testa tra le nuvole" è fondamentale per il cervello e sveliamo le forme morbide della natura, quelle curve nascoste che definiscono il mondo vivente.

ABBONATI A 31,90€
Follow us