Sono ricordi che affiorano alla mente all'improvviso: parole, immagini, melodie che apparentemente non hanno alcun legame con ciò che si sta vivendo e pensando in quel momento (dall'inglese "to pop": "spuntar fuori"). Più spesso compaiono durante attività abitudinarie che non richiedono concentrazione, e sembrano arrivare dal nulla. Ma la psicologa Lia Kvavilashvili, dell'Università dello Hertfordshire, ha dimostrato che non sono casuali.
Flash bizzarri. La studiosa ha tenuto un diario dei suoi stessi pop mentali, annotandone 400 in 9 mesi: per circa il 50% ha trovato un collegamento con ciò che aveva vissuto ore o giorni prima. Inoltre, assieme al collega George Mandler dell'Università della California, ha chiesto a 54 studenti di fare lo stesso, individuando un legame con esperienze recenti nel 42% dei casi. I ricercatori pensano che il riaffiorare di contenuti mentali in contesti da cui appaiono scollegati aiuti a creare nuovi collegamenti fra i pensieri, favorendo la creatività.