Psicologia

Centinaia di contatti, pochi amici

Uno studio sulle relazioni sociali online conferma che Facebook, nonostante l'apparenza, non è diverso dalla vita reale: tanti conoscenti, una manciata di persone su cui contare.

Tra le centinaia o migliaia di amici che abbiamo su Facebook ce ne sarà qualcuno per cui valga la definizione di vero amico, su cui possiamo contare nel momento del bisogno? Non più di quattro o cinque, tanti quanti nella vita reale. È più o meno quanto già si poteva immaginare, ma Robin Dunbar, antropologo e psicologo all’università di Oxford, si è preso la briga di fare la verifica in uno studio.

I numeri dell'amicizia. Dunbar studia la struttura delle relazioni sociali online e offline. Diversi anni fa teorizzò, sulla base delle sue ricerche, che ci sia un limite alla quantità di relazioni sociali che possiamo intrattenere, sia per questioni relative alla nostre capacità cognitive, sia per ragioni di tempo necessario a gestirle.

Quello che poi è diventato famoso come numero di Dunbar è 150 (che in realtà varia da 100 per i più introversi a 200 per gli estroversi): il numero di persone che mediamente una persona può avere nel suo gruppo sociale, quelle che inviterebbe se dovesse fare una festa in grande stile. Fino a 1500 sarebbero invece quelli che definiamo conoscenti, con cui ci fermeremmo a scambiare due chiacchiere, o di cui almeno riconosciamo la faccia, e questo sarebbe il limite assoluto. Mentre nel circolo degli amici stretti, che solitamente non supera i quindici, solo cinque sarebbero le persone, di solito anche familiari, cui ci rivolgiamo per confidare le cose più intime e per supporto quando qualcosa va male.

I dati del 2015 di Facebook. In tutto l'anno, l’azienda ha generato ricavi per 17,93 miliardi di dollari, con un utile pari a 3,69 miliardi di dollari. I ricavi sono del 44 per cento più alti rispetto al 2014.

I social network. È possibile, come sostengono i cyber-ottimisti, che Facebook abbia un effetto benefico sulle relazioni sociali, se non altro perché permette di superare i limiti di tempo che occorrono per frequentarsi di persona?

Dunbar ha analizzato due campioni di popolazione inglese, uno di circa 2.000 persone tra i 18 e i 65 anni, che fanno uso costante dei social network, e l’altro di circa 1.400, più rappresentativo della popolazione generale, che usa Facebook meno assiduamente. A entrambi i gruppi è stato chiesto quanti amici hanno su Facebook, e quanti tra di loro considerano persone cui si rivolgerebbero per supporto in un momento di difficoltà.

Il numero medio degli amici, nonostante una minoranza ne dichiari più di 500 o oltre mille, si attesta in entrambi i gruppi tra 150 e 200, per la precisione 155,2 nel primo e 182,8 nel secondo, numeri molto vicini a quello che Dunbar considera la cerchia di relazioni sociali “sostenibile” per un essere umano. Le donne hanno un numero significativamente maggiore di amicizie rispetto agli uomini, e il numero di amici decresce con l’età (gli adolescenti hanno più amici online degli adulti), fatti osservati anche in altre indagini.

On-line vs off-line. Dovendo però definire gli amici veri, le risposte si attestano nei due gruppi su un numero medio di 4,1 persone come coloro cui rivolgersi per supporto nei tempi difficili, e 13 per un giro di amici stretti. Cosa ancora più significativa, questi numeri non variano con l’età.

Oltre a confermare i numeri che possono definire le relazioni strette negli esseri umani, secondo Dunbar questo studio smentirebbe anche l’idea che i social network consentano di intrattenere un numero maggiore di amicizie che nella vita reale, superando per esempio il limite del tempo disponibile per le relazioni in carne e ossa. Neanche a dirlo, è uno di quegli argomenti che si presta a un dibattito infinito con gli amici di Facebook.

28 gennaio 2016 Chiara Palmerini
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