Psicologia

Basta "seghe mentali": siate decisi!

Decisioni complesse e importanti si prendono meglio a "mente sgombra", dopo una bella dormita e senza troppi ripensamenti che potrebbero portare a "costosi" errori.

Basta "seghe mentali": siate decisi!
Decisioni complesse e importanti si prendono meglio a "mente sgombra", dopo una bella dormita e senza troppi ripensamenti che potrebbero portare a "costosi" errori.

Quando le scelte devono essere prese in pochi istanti, il nostro inconscio ci viene in aiuto. A volte dunque, è meglio non pensarci.
Quando le scelte devono essere prese in pochi istanti, il nostro inconscio ci viene in aiuto. A volte dunque, è meglio non pensarci.

Dovete scegliere il titolo della tesi di laurea? Oppure state meditando se mollare il partner o comprare una nuova casa? Ebbene non "pensateci su" troppo… potreste prendere la decisione sbagliata.
Un recente studio condotto da Ap Dijksterhuis dell'Università di Amsterdam dimostra infatti che le decisioni importanti prese ponderando eccessivamente i pro e i contro portano spesso a scelte non soddisfacenti. Meglio dunque affidarsi all'intuito e… buttarsi.
Meditare è bello… I ricercatori hanno reclutato 80 volontari ai quali è stato chiesto di prendere sia decisioni semplici, come la scelta di uno shampoo, sia scelte complesse, come l'acquisto di una casa o di un'auto sulla base di uno specifico set di informazioni. A metà dei soggetti è stato poi domandato di ponderare attentamente le informazioni fornite prima di procedere con la scelta; mentre ai rimanenti è stato chiesto di prendere la decisione d'impulso, mentre erano impegnati in attività complesse come la risoluzione di anagrammi, puzzle e quiz matematici.
…d'istinto è meglio. Dall'analisi dei risultati è emerso che il processo decisionale attento e ponderato porta a risultati positivi, cioè soddisfacenti per il soggetto, solo in caso di scelte semplici. Quando la decisione da prendere riguarda invece temi importanti, un'eccessiva meditazione diventa fuorviante: se la mente è occupata da altre attività, come la risoluzione di puzzle, la parte inconscia può procedere a un'analisi più libera e attenta dei dati disponibili, e giungere così alla scelta migliore.
Beata incoscienza. Perché accada questo non è ancora chiaro: sembra comunque che la parte cosciente del cervello sia in grado di elaborare contemporaneamente una limitata quantità di informazioni. Questa porta a perdere, almeno in parte, il quadro generale della situazione e a procedere con scelte errate.
Ecco perché chi fa lavori dove il tempo di reazione è fondamentale, come medici, soccorritori o piloti, spesso prende decisioni d'impulso che poi si rivelano esatte. Il loro inconscio, lavorando su una solida base di informazioni, li porta in pochi istanti alla decisione più adatta.

(Notizia aggiornata al 17 febbraio 2006)

17 febbraio 2006
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