Diversi studi hanno dimostrato che tra i suoni e i rumori più insopportabili per un adulto c'è il pianto di un neonato. Ma la risata sonora di un bimbo di pochi mesi, non è invece il suono più bello che si possa sentire? Ebbene, secondo uno studio, i bambini hanno il senso dell'umorismo fin dalla nascita. Precisamente, da quando hanno solo un mese apprezzano l'umorismo, e già a quattro mesi iniziano a scherzare.
Bubusettete! E poi, mese dopo mese, il senso dell'umorismo si sviluppa progressivamente diventando (anche) da passivo ad attivo: insomma, se prima il bimbo ride per il solletico o il gioco del cucù - magari quando ci nascondiamo dietro a un tovagliolo per poi apparire scatenando così la sua contagiosa risata - con il passare dei mesi sarà lui stesso a scherzare con noi.
È questo il risultato di una ricerca coordinata da Elena Hoicka (Università di Bristol, Regno Unito), che ha dimostrato che gli esseri umani hanno il senso dell'umorismo fin dalla nascita e che è un processo complesso che si sviluppa nei primi quattro anni di vita. In pratica, a un mese di età i bambini apprezzano già l'umorismo, per diventare, verso i quattro mesi, volontario: riescono già, come dire, a scherzare con versi, gridolini e giochetti buffi. Secondo i ricercatori, capire come si sviluppa il sens of humor nei primi anni di vita, è utile per aiutare i bambini nel loro sviluppo cognitivo, sociale e psicologico.
sondaggio per ridere. Per lo studio, il team ha identificato 21 diversi tipi di umorismo, tra cui quello corporeo, smorfie, parole senza senso e prese in giro, e ha svolto un sondaggio di 20 domande chiamato Early Humor Survey (EHS) per i genitori di qualche centinaio di bambini da un mese di età a quasi 4 anni, di varie estrazioni sociali e diverse parti del mondo.
Il risultato dei sondaggi. I bambini ridono già dopo appena un mese, in particolare per il solletico, ma molti, a due mesi, lo fanno anche per gesti buffi. A soli tre mesi, invece, ci sono bambini che si divertono con parole tabù come "cacca", versi strani come starnuti o rutti, mentre fanno la pipì o sgambettano a pancia in su. A 11 mesi, il 50% dei bambini scoprono il senso dell'umorismo per scatenare la risata degli altri, soprattutto dei genitori, del fratello, ma anche degli altri bambini e, di conseguenza, provano piacere a farlo spesso.
Come? Il loro umorismo, ovviamente, è soprattutto di tipo fisico e uditivo: nascondino, solletico, facce buffe, voci e rumori divertenti, fare il buffone magari mettendosi la testa tra le gambe.
Arrivati a un anno, i bimbi cercano di suscitare una reazione da parte degli adulti in modo più elaborato: provando a togliersi i vestiti, spaventando gli altri, imitando il verso di un animale. L'umorismo di due anni, invece, si avvale del linguaggio, dicendo parole sbagliate (per esempio, i cani fanno "muuu") o senza senso. Alcuni usano anche una forma di sense of humor un po' aggressivo, come spingere qualcuno. Dall'età di tre anni in poi, invece, scherzano proprio, dicendo parole cattivelle per prendere in giro, facendo trucchetti buffi o giochi di parole.
Umorismo e intelligenza. In conclusione, si è notato che non ci sono differenze particolari tra i bambini presi in esame nei Paesi dove sono state effettuate le interviste (tutti anglofoni: Australia, Regno Unito, Stati Uniti), ma i ricercatori si augurano che si possano fare ricerche simili con bambini di altre culture. A noi, per ora, non resta che coltivare il senso dell'umorismo dei nostri bambini: li faremo crescere più sereni, empatici e a loro agio nella società in cui si confronteranno. E magari anche più intelligenti: lo hanno dimostrato decenni fa due ricercatori della Bucknell University, negli Stati Uniti, con uno studio in cui hanno valutato 80 bambini delle scuole elementari. Ebbene, è emerso che c'è una correlazione molto forte tra intelligenza e umorismo.