Quando si parla di ansia si pensa a una condizione "democratica", ben distribuita, che colpisce senza guardare al sesso, al lavoro o alla condizione sociale. Ma da una revisione sistematica degli studi sul tema, condotta dall'università di Cambridge, emerge che per le donne il rischio di soffrirne è doppio rispetto agli uomini, e che questo disturbo colpisce soprattutto in Europa e Nord America.
Questioni di chimica. Come spiegare questi risultati? La prevalenza di donne tra gli ansiosi potrebbe dipendere anche da fattori biologici, come le fluttuazioni ormonali che caratterizzano alcune fasi della vita delle donne: i picchi di estrogeno e progesterone in gravidanza sono per esempio collegati al rischio di disturbi ossessivo compulsivi, come spiegano i ricercatori su The Conversation.
La tendenza a rimuginare. C'è poi una maggiore suscettibilità da parte delle donne allo stress, e un approccio diverso alle situazioni stressanti: i pensieri ruminanti sulla situazione ansiogena sono tipicamente femminili, mentre gli uomini adottano un approccio più diretto e risolutivo al problema.
il ruolo della Violenza. Le donne sono più spesso vittime di abusi fisici e mentali, situazioni collegate allo sviluppo di disturbi d'ansia, anche a livello neurologico: si è visto per esempio che chi ha subito abusi da bambino tende ad avere un maggiore afflusso di sangue nell'ippocampo, una regione implicata nell'elaborazione delle emozioni.
Errori di prospettiva. C'è poi la questione geografica. La prevalenza di disturbi d'ansia in Europa occidentale e Nord America potrebbe dipendere da un bias di ricerca: gli strumenti che usiamo per indagare sulla diffusione dell'ansia potrebbero cioè essere tarati soltanto sulle manifestazioni dell'ansia nella nostra cultura, e non su quelle tipiche di tradizioni distanti dalla nostra.
Mentalità diverse. Se nella nostra scala di valori l'ansia si manifesta come timore delle situazioni sociali (alta autoreferenzialità e paura di essere criticati e giudicati), in Asia è più centrata sulla paura di offendere e recare imbarazzo agli altri, e di risultare inadeguati (i giapponesi hanno un termine specifico per indicare questa forma di ansia: Taijin kyofusho).
In più, molte delle ricerche sui disturbi di ansia sono condotte in Europa e Nord America e soggetti di diversa provenienza potrebbero essere reticenti a rivelare i sintomi di cui noi parliamo senza problemi.
Uno strumento in più. Conoscere chi sono i soggetti più colpiti dai disturbi di ansia è un importante passo avanti: si possono così registrare più facilmente i sintomi e intervenire in modo tempestivo e mirato, prima che l'ansia cronica muti in disturbi più difficili da trattare, come la depressione.