Era il XVIII secolo e la notizia dovette destare sorpresa e forse un vago senso di giustizia: si trattava di un fatto di sangue che vedeva coinvolti un uomo e una donna, situazione tristemente frequente ai giorni nostri, ma con una particolarità che gli meritò un'attenzione fuori dal comune. Una volta tanto la vittima non era lei ma lui, un molestatore: la notizia apparve il 3 ottobre (il 14 del moderno calendario gregoriano) 1738 sul News Letter, quotidiano di Belfast (Irlanda all'epoca dei fatti, oggi Irlanda del Nord).
Focus indaga. Cercando tra mappe e documenti abbiamo risolto i dubbi dei colleghi di Belfast. La località dell'antico omicidio è in realtà Stazzano (ci fu ai tempi un errore di trascrizione dovuto alla diversa pronuncia), che oggi è una frazione del comune di Palombara Sabina (non Palambora), dove si tenne il processo, in Lazio, in provincia di Roma. Ma il fattaccio non avvenne a Stazzano Nuovo, si consumò invece a Stazzano Vecchio, poi abbandonato nel 1901 in seguito a un terremoto (senza vittime) e che oggi è un borgo fantasma, mezzo diroccato. Forse la giovane donna fu dimenticata in carcere dal Papa di allora, Clemente XII, occupato in quello stesso anno a scomunicare la massoneria, o forse fu liberata: questo non siamo riusciti a saperlo. Magari si aggira ancora senza pace, come un fantasma in un paese fantasma, inseguendo l'ombra del suo malcapitato molestatore.