Psicologia

Perché tutti credono di avere ragione? La colpa è di un bias cognitivo appena scoperto

Si chiama illusione dell'adeguatezza dell'informazione, ed è un bias che ci fa credere di avere sempre una visione completa sulla questione quando, in realtà, non è così.

Avete presente quelle discussioni senza fine nelle quali tutti credono di avere ragione e non si va da nessuna parte? Ora sappiamo che queste spiacevoli situazioni potrebbero essere causate da un bias cognitivo chiamato "illusione dell'adeguatezza dell'informazione", per il quale tendiamo a pensare di avere tutte le informazioni necessarie per farci un'opinione quando invece ci manca una buona fetta della storia. «Il problema è che le persone non tengono conto degli unknown unknowns», spiegano i ricercatori, riferendosi alle cose che non sappiamo di non sapere perché ne ignoriamo l'esistenza.

Questo nuovo bias, descritto in uno studio pubblicato su PLOS ONE, è simile a un altro pregiudizio cognitivo chiamato realismo ingenuo, che ci fa pensare che la nostra visione sia oggettiva anche quando è palesemente soggettiva – rendendoci difficile accettare come valide le opinioni altrui.

Lo studio. Per comprendere come funzioni l'illusione dell'adeguatezza dell'informazione, i ricercatori hanno chiesto a 1.261 americani di leggere un articolo riguardante un ipotetico problema di carenza d'acqua in una scuola. Un primo gruppo ha letto un articolo dove si sosteneva che la soluzione fosse che la scuola si unisse a un'altra, un secondo gruppo ha letto un pezzo che sosteneva l'opposto, e cioè che la scuola dovesse rimanere separata, e un terzo gruppo di controllo ha invece letto entrambi, avendo quindi un quadro più completo della situazione.

Informazioni parziali. È emerso che la maggior parte delle persone del primo e del secondo gruppo era convinta di avere tutte le informazioni necessarie per fornire una valutazione oggettiva sulla questione, stabilendo se la scuola dovesse unirsi o rimanere separata. Tuttavia solo il 55% delle persone nel gruppo di controllo era a favore dell'unione tra le due scuole, a dimostrazione del fatto che evidentemente la soluzione al problema non era così ovvia.

Disposti a cambiare idea. La cosa interessante è che, una volta avuto il quadro completo del problema, alcuni partecipanti sono stati disposti a cambiare la propria opinione e i risultati a questo punto sono stati quasi uguali a quelli del gruppo di controllo – con un 55% favorevole all'unione delle scuole, e un 45% sfavorevole.

Lo studio dimostra dunque che possiamo combattere il bias dell'illusione dell'adeguatezza dell'informazione rendendoci conto che ci mancano informazioni cruciali e colmando queste lacune: l'umiltà di riconoscere la propria visione parziale e la curiosità di sapere il resto della storia ci può aiutare a comprendere meglio l'opinione altrui prima di giudicarla.

23 ottobre 2024 Chiara Guzzonato
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