Psicologia

Ormai Il mondo ha più paura dell'inflazione che della covid

Un'indagine IPSOS su 29 Paesi ha relizzato la classifica delle questioni che ci hanno preoccupato di più dal 2020 al 2022. Ai primi posti: inflazione, povertà, instabilità sociale.

Negli ultimi due anni non sono mancate le fonti di preoccupazione: tra covid, guerra, inflazione, crisi energetica e cambiamenti climatici, i motivi per essere impensieriti non mancano di certo. Ma cos'è che ci angustia di più? L'IPSOS, una società multinazionale di ricerche di mercato e consulenza, lo ha chiesto mensilmente per due anni a quasi 20.000 cittadini di 29 Paesi del mondo tra i 16 e i 74 anni di età: dall'indagine è emerso che se alcune preoccupazioni si sono mantenute "costanti", altre sono schizzate in testa o in coda alla nostra scala delle priorità. Vediamo quali.

Dalla covid all'inflazione. A settembre 2020, dopo un'estate di ritrovata (momentanea) normalità, i casi ricominciavano a salire e si parlava di possibili nuovi lockdown invernali: in questo clima, memori della primavera passata, per quasi la metà dei rispondenti al sondaggio era la covid il pensiero principale. Oggi, però, la crisi sanitaria è passata decisamente in secondo piano: a settembre 2022 solo una persona su 10 mette la covid in cima alle proprie preoccupazioni.

Ora è l'aumento del costo della vita a essere al centro dei nostri timori: l'inflazione è passata dall'essere una seria preoccupazione nell'8% dei casi all'esserlo per quattro partecipanti su 10.

Principali fonti di preoccupazione
Ecco la classifica delle questioni che più ci hanno preoccupato in questi ultimi due anni: alcune sono preoccupazioni “stabili” (come povertà e instabilità sociale), altre hanno avuto una tendenza ascendente o discendente (come la disoccupazione, che ora ci preoccupa un po’ meno rispetto al 2020). © Ipsos Global Advisor

Il denaro vale sempre meno. I più preoccupati sono i cittadini di Polonia e Argentina, ma è importante notare che per questi due Paesi l'inflazione è da sempre una delle principali fonti di ansia, e che già nel 2020 la metà di polacchi e argentini la mettevano in cima alla lista delle preoccupazioni.

Diversa la questione nel continente europeo, dove l'inflazione è balzata rapidamente in testa alle preoccupazioni, scansando la covid: nel 2020 solo il 9% degli italiani era impensierito dall'aumento dei prezzi, mentre ora la percentuale è salita al 35%. La stessa tendenza è stata registrata in Gran Bretagna, passata dal 19% al 56%, in Spagna (dal 9% al 39%), in Francia (dal 13% al 39%) e persino in Germania (dal 19% al 49%).

Malcontento generale. L'indagine IPSOS rileva anche un generale malcontento dei cittadini nei confronti della gestione di queste problematiche da parte dei propri governi: secondo due terzi dei partecipanti il proprio Paese non sta andando nella giusta direzione, e solo gli abitanti di Arabia Saudita e Indonesia sembrano essere pienamente soddisfatti del luogo in cui vivono, con rispettivamente un 95% e un 81% di risposte positive. I più critici sono stati i peruviani e gli argentini, con appena un 10% di risposte positive, mentre otto italiani su 10 credono che l'Italia non stia andando nella giusta direzione.

27 ottobre 2022 Chiara Guzzonato
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