I sogni? C'è chi ne fa molti e chi meno, chi li fa ricorrenti e chi no, chi fa incubi, chi li ricorda e chi no, chi li fa in bianco e nero e chi a colori. Abbiamo raccolto 11 studi scientifici per soddisfare 11 curiosità circa la nostra attività onirica.
1. sogni - Fuorvianti. Uno studio pubblicato su Journal of Personality and Social Psychology e basato su sei diversi esperimenti, ha mostrato come la maggior parte delle persone creda che i sogni forniscano indicazioni significative. Ossia, se sogniamo di vincere alla lotteria o di avere un incidente, ci convinciamo che possa accadere a breve.
2. Violenti. Una ricerca della Mayo Clinic suggerisce che un raro disturbo notturno consistente nell'esternare i propri sogni con movimenti violenti, calci e urla, evidenziato nello 0,4% del campione, può essere un precoce indizio dell'insorgere di disturbi neurodegenerativi quali demenza o Parkinson, che possono insorgere anche 10-15 anni dopo.
3. Illuminanti. Gli aspetti visivi e spesso illogici dei sogni li rendono perfetti per pensare in modo innovativo e aiutarci a trovare soluzioni. Lo sostiene la psicologa Deirdre Barrett, che ha assegnato ai suoi studenti una serie di rompicapi su cui concentrarsi prima di dormire. Ebbene, molti li hanno risolti al risveglio.
4. Differenti. Una ricerca britannica presentata dall'Apss (Associated Professional Sleep Societies) suggerisce che uomini e donne sognino cose diverse: i primi sono propensi a fare sogni erotici ma anche vividi e aggressivi, mentre le seconde hanno più incubi (di vario tipo), sognando al contempo anche situazioni romantiche o familiari.
5. Indirizzati. Secondo uno studio della Grant MacEwan University di Edmonton (Canada) chi è patito di videogames riesce a controllare e indirizzare meglio i propri sogni. Giocare prima di dormire sembra migliorare la consapevolezza dei propri sogni, rendendo allo stesso tempo meno spaventosa la percezione di minaccia durante un incubo.
6. Effimeri. Dormiamo per circa un terzo della nostra vita e sogniamo per sei anni di essa, eppure scordiamo il 90% dei sogni già 10 minuti dopo il risveglio. Uno studio della Monash University di Melbourne ne spiega il motivo: a fine sonno crollano i livelli di acetilcolina e noradrenalina, due neurotrasmettitori importanti per fissare i ricordi.
7. Rilassanti. I ricercatori dell'Università di Berkeley suggeriscono che i sogni servono ad attenuare l'emotività e a ridurre la tensione. Durante la fase REM, infatti, cala la produzione di noradrenalina, sostanza chimica associata allo stress. Ciò spiegherebbe perché chi soffre di Disturbo da Stress Post Traumatico abbia incubi ricorrenti.
8. Vintage. Secondo l'American Psychological Association, il 4% degli americani, per lo più anziani, sogna senza colori. Il motivo sarebbe l'essere cresciuti con la TV in bianco e nero, fatto che sbiadirebbe anche i ricordi d'infanzia. Un sondaggio svolto negli anni '50, in effetti, raccontava che oltre metà della gente sognava senza colori.
9. Ricorrenti. Diversi studi, tra cui il più recente dell'Università di Montreal, affermano che circa il 70% delle donne e il 65% degli uomini ha sperimentato sogni ricorrenti almeno una volta. I temi più comuni sono il dover sostenere un esame, la caduta, il volo, la perdita dei denti, l'essere inseguiti o l'essere in ritardo.
10. Sensoriali. Un noto studio, pubblicato su Journal of Nervous and Mental Disease nel 1982, indagò per primo l'attività onirica dei non vedenti, confermando che tutti sognano, sia i ciechi dalla nascita sia chi ha perso la vista negli anni. Nel primo caso, i sogni riguardano gli altri sensi con la presenza di suoni, odori e sensazioni tattili.
11. Scritti. Scrivere i propri sogni appena svegli aiuta a migliorare la memoria. A dirlo è uno studio dell'Università di California-Santa Cruz che ha condotto un esperimento su due gruppi di persone. Quelli che tenevano un diario dei propri sogni notturni erano anche quelli che nei test mnemonici ottenevano risultati migliori.