Quando si tratta di scrivere, ritagliare un pezzo di carta, truccarsi o lanciare una palla la popolazione mondiale si divide in destrimane (il 90% del totale), mancina e ambidestra. Quest'ultimo, ristretto gruppo di persone è capace di utilizzare indifferentemente le mani destra o sinistra per compiere le varie incombenze quotidiane.
Ma che cosa determina l'ambidestria? Quali sono i vantaggi, e gli svantaggi legati a questa capacità? Alcune curiosità scientifiche su una condizione davvero anomala.
1. I "veri" ambidestri - coloro che non mostrano alcuna dominanza laterale - costituiscono un esiguo 1% della popolazione. Persino tra chi sa usare indistintamente entrambe le mani o i piedi esiste, infatti, una pur minima preferenza (per esempio, nella mano scelta per scrivere). Per fare un confronto, il 10% della popolazione mondiale è mancina.
2. Negli ambidestri è stata osservata una maggiore simmetria strutturale tra i due emisferi cerebrali, in particolare nelle aree deputate al controllo motorio. La maggior parte della popolazione terrestre ha - per contro - cervelli caratterizzati da una lateralizzazione delle funzioni cognitive, che corrisponde a un'asimmetria strutturale.
3. Ambidestri, mancini, destrimani sono etichette che spesso non bastano a definire la specializzazione nell'uso di una mano o nell'altra: molte persone preferiscono usare una mano per compiere certi compiti, anche se non è la "preferita".
4. La sinestesia, ossia la fusione, in un'unica sfera sensoriale, delle percezioni di sensi distinti, dovuta al sincronismo funzionale di due organi di senso o due facoltà cognitive, si osserva più frequentemente in soggetti ambidestri o mancini.
5. In base a uno studio condotto nel 2006 da BBC Science e dal sito di Nature, con un questionario online sottoposto a 255 mila persone, le persone ambidestre sono più facilmente attratte da entrambi i sessi rispetto a destrimani e mancini. Nell'1% di persone che ha risposto di saper usare con uguale abilità entrambe le mani, il 9,2% degli uomini e il 15,6% delle donne ha riferito di essere bisessuale. In confronto, solo il 4% degli uomini e il 6,2% delle donne destrimani ha dichiarato le stesse preferenze.
6. Le persone ambidestre sono più influenzabili dal punto di vista emotivo rispetto ai destrimani o ai mancini: in base a uno studio della Montclair State University (New Jersey) il loro umore si farebbe più facilmente contagiare dalle situazioni esterne. Una possibile spiegazione potrebbe essere cercata nel maggiore sviluppo, in questi soggetti, del corpo calloso - il "ponte" di fibre nervose che permette ai due emisferi cerebrali di comunicare - che favorirebbe il contagio emotivo e la suggestionabilità.
7. Gli ambidestri, come i mancini, hanno maggiori probabilità di possedere il gene LRRTM1 sul cromosoma 2, collegato alla schizofrenia. Le persone affette da schizofrenia sono più spesso ambidestre o mancine rispetto ai non schizofrenici.
8. Gli studenti ambidestri incorrono più spesso in dislessia e deficit di attenzione/iperattività rispetto agli altri alunni. Bambini e adulti ambidestri mostrano più frequentemente difficoltà in matematica, esercizi mnemonici e ragionamento logico rispetto ai destrimani e ai mancini.
9. Per lo stesso motivo, insegnare ai bambini a utilizzare con uguale destrezza entrambe le mani - un esercizio che andava di moda nella seconda metà del '900 - non porterà a nessun miglioramento cognitivo, così come si pensava un tempo.
10. L'ambidestria non è una condizione sempre svantaggiosa. Essere in grado di utilizzare entrambe le mani, o i piedi, con uguale abilità può essere d'aiuto in molti campi, dall'arte alla musica, allo sport.
Era ambidestro, secondo molte fonti, Leonardo da Vinci, e lo era il giocatore di baseball statunitense Mickey Mantle (1931-1995), capace di battere da entrambi i lati del piatto in base alla mano usata dal lanciatore.