Se Facebook è già prossimo alla quotazione in borsa, con un’offerta pubblica iniziale (IPO) da capogiro, Twitter ci sta ancora, per così dire, lavorando. Come? Cercando di aumentare i suoi guadagni tramite la vendita di pubblicità. Non si vive di soli cinguettii, insomma. E chi è Larry?
“Il nome della piumata mascotte di Twitter sarebbe Larry”
Voglia di borsa - La borsa di Wall Street, ultimamente, evoca due pensieri immediati: lo sbarco in pompa magna di Facebook, con un’IPO di circa 28 miliardi di dollari, e Apple che straccia ogni record superando quota 500 miliardi di verdoni. E Twitter che fa? Non ha di certo intenzione di restarsene seduto sul suo rametto a guardare tutto sto denaro che passa nel ruscelletto hi-tech proprio sotto di lui.
Vai con la pubblicità - Così, il cinguettante social network si sarebbe rimboccato le “piume” cercando di aumentare i ricavi attirando inserzionisti. Le entrate pubblicitarie di Twitter l’anno scorso, secondo il Wall Street Journal, ammonterebbero a 139,5 milioni di dollari, contro i 3,15 miliardi di dollari del rivale Facebook. Una cifra ben 22 volte superiore. L’attuale valore di Twitter, secondo alcune stime, si aggirerebbe intorno ai 8,4 miliardi di dollari.
Curiosità - E per finire una chicca. Sembra che il nome della piumata mascotte di Twitter sarebbe Larry. La soffiata arriva da Ryan Sarver - director of platform di Twitter - che ha pubblicato, ovviamente su Twitter, una foto di un meeting interno in cui si vede una slide in cui l’uccellino viene chiamato per nome. La rete si è subito scatenata per scoprire le ragioni del nome Larry. L’ipotesi più accreditata è la passione di Biz Stone, co-fondatore di Twitter, per Larry Joe Bird, ex cestita dei Boston Celtics. Adesso che lo sappiamo, possiamo dormire tranquilli…
Silvia Ponzio
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