I film d'orrore asiatici abbondano di maledizioni, fantasmi, bambine dalle fluenti chiome nere ed eventi soprannaturali. Confrontando il numero di suicidi e le voci raccolte all'interno della Foxconn, la più grande azienda produttrice di componentistica elettronica al mondo, non è difficile immaginare un ambiente lavorativo seriamente minacciato da questi cliché. Ora, per calmare le acque, è sceso in campo Steve Jobs in persona!
Foxconn è una grande multinazionale con sede a Shenzhen in Cina - ma fondata su capitali taiwanesi - e produce componenti per le più grandi aziende mondiali del settore tecnologico, da Sony a Nokia, da Dell ad HP e, soprattutto, Apple. Vanta circa 400.000 dipendenti, il 90% dei quali è d'età inferiore ai 25 anni, e nell'ultimo anno all'interno del loro stabilimento si sono verificati una dozzina di suicidi e quantomeno altrettanti sono stati sventati. I dati sono davvero inquietanti ed hanno spinto i dirigenti prima ad introdurre un'espressa clausola anti-suicidio nel contratto di lavoro (ve ne abbiamo parlato qui la scorsa settimana), poi ad assumere un gruppo di monaci buddisti per tranquillizzare i lavoratori ed esorcizzare gli ambienti, infine ad aumentare del 30% i salari per motivare ed incrementare la produttività generale. Con ogni probabilità, ci vorrà ben altro per mettere a tacere le voci che circolano all'interno della fabbrica, che parlano di maledizioni che gravano sulle apparecchiature lì prodotte e di un inquietante numero di dita mozzate tra i membri del personale.
Con questi scenari, l'andamento borsistico della Foxconn nell'ultimo mese è stato ben al di sotto delle aspettative e, così, l'amministratore delegato di Apple, Steve Jobs, ha deciso di scendere in campo e, dopo averne visitato gli stabilimenti, ha dichiarato di esser rimasto piacevolmente sorpreso, perché sono dotati di ogni comodità, dalle piscine ai cinema, dai ristoranti all'ospedale, e che, a conti fatti, il numero di suicidi non è poi così inquietante se confrontato con la media nazionale statunitense, dove ogni anno muoiono per mano propria oltre 250 persone ogni 100.000. Le sue affermazioni sono decisamente in contrasto con quelle dei giornalisti cinesi, che parlano invece di ritmi lavorativi elevatissimi, orari proibitivi, divieto assoluto di ogni forma di comunicazione - verbale e non - tra i dipendenti e salari che non superano i 100€ mensili.
Francamente, non sappiamo più a chi credere: ci auguriamo che le condizioni dei lavoratori migliorino, ed evidentemente non solo in Cina, e che tutti questi giovani riscoprano la gioia di vivere e di divertirsi, a prescindere dalle inquietudini che il mondo lavorativo può suscitare.
Probabilmente, se Apple regalasse anche soltanto un iPad ad ogni dipendente, i suicidi alla Foxconn diminuirebbero sensibilmente.