di Luigi Teodonio
La produzione dell'iPhone 5 a rischio? Foxconn smentisce le voci di uno sciopero che avrebbe coinvolto circa 4.000 lavoratori nello stabilimento cinese di Zhengzhou venerdì scorso. La notizia era stata diffusa dal quotidiano britannico The Guardian. Chi dice la verità?
"Foxconn: nessuno sciopero né a Zhengzhou né in qualsiasi altra nostra fabbrica!"
Sciopero!!
Alta tensione - La causa scatenante dello sciopero, stando alle voci raccolte dal britannico The Guardian, è proprio l’iPhone 5. La scorsa settimana in Cina la produzione si sarebbe dovuta fermare (o quanto meno rallentare) a causa di una festività nazionale, ma la grande richiesta del nuovo smartphone Apple avrebbe indotto Foxconn a incrementare, invece, i turni lavorativi. Gli alti standard richiesti da Cupertino nell’assemblaggio del suo ultimo gioiellino hi-tech, inoltre, avrebbero fatto aumentare i controlli qualità nella catena produttiva. Esasperando ulteriormente i già stressati operai della linea di montaggio. La classica goccia che fa traboccare il vaso, insomma.
Sì, no, forse - Foxconn, già alle prese con diversi problemi di ordine interno, si è affrettata a smentire le voci della serrata degli operai. Un portavoce dell'azienda cinese ha negato categoricamente ogni tipo di protesta. «Tutte le notizie circa uno sciopero sono false. Non c’è stato nessuno stop nella linea produttiva dello stabilimento di Zhengzhou, o qualsiasi altra fabbrica, e il lavoro procede come da programma. Le indicazioni di rafforzare i controlli qualità sono arrivati direttamente da Apple, a seguito di numerosi reclami ricevuti dai clienti, e tutti gli operai hanno lavorato volontariamente nei giorni di festività, venendo pagati il triplo rispetto al normale». (sp)